POVERI VIP, UNA NOTTE MANCATA ALLE MALDIVE
La sognata partenza per le Maldive è stata rinviata di 24 ore per 339 turisti: colpa di un guasto al carrello che ha bloccato un Boeing 777 dell’Air Europe da venerdì sera alle 20.45 di ieri. Il jet, partito da Milano con 200 passeggeri, aveva fatto scalo a Fiumicino per caricarne altri. Ma al momento di ripartire si è manifestato il guasto ed è cominciata l’odissea dei rinvii: tensione, bagagli da scaricare, trasferimento nella notte in un albergo a Ostia, ancora attesa e finalmente la partenza: 9 ore di volo fino a Hulule e altre 3 per raggiungere via mare gli atolli. Fra i turisti, dirigenti bancari, industriali, volti noti della televisione e campioni dello sport. Soltanto un medico di Torino e sua moglie hanno rinunciato a imbarcarsi. Annunciate denunce e richieste di risarcimento.
L'articolo completo sul "Corriere della Sera"
E la chiamano odissea
Comincio col dire che non amo chi va in vacanza alle Maldive o giu’ di li’. La vacanza esotica mi pare una scemenza, specie per chi non conosce niente del mondo. Che non e’ mai stato a New York o nelle capitali europee. Ho amici che sanno tutto di atolli ma niente di arte, per non dire delle persone. Una volta sono andato, per lavoro, ai Caraibi: posto fantastico (che comunque non batte certo per bellezza le Cinque Terre liguri o le coste siciliane o sarde ) ma mi sono annoiato a morte. Odio soprattutto quelli che vanno alle Maldive per dire che sono stati alle Maldive. Sono stato, piu’ volte, sempre per lavoro, a Malindi quando andava di moda e li’ ho visto i turisti di lusso passare tutte le giornate chiusi dentro il villaggio vacanze come fossero in Italia mentre fuori c’era un Kenya tutto da scoprire (e guai a rinunciare a spaghetti, espresso e addirittura schedina). Per non parlare del mare: c’erano piu’ alghe li’ che in Adriatico ai tempi della crisi.
Percio’, sinceramente, non mi fanno neppure un pizzico di pena questi protagonisti dell’ultima odissea. Il carrello dell’aereo si e’ rotto? Succede, mica e’ colpa di qualcuno. Una notte a Ostia (albergo a cinque stelle: lo conosco) invece che gia’ su quelle spiagge dorate? Succede. C’e’ chi ci sta sempre a Ostia, perche’ ci abita, come chi scrive. Che dramma. Ma io penso soprattutto a chi non va proprio in vacanza, neanche a Viterbo, e a chi non ha una casa, a chi non sa dove sbattere la testa a fine mese. Non e’ qualunquismo. Sto parlando della maggioranza degli italiani.
Io penso anche a tutti quelli che non sono vip. E poi chi sarebbero questi vip? Leggo la lista: Gaetano Micciche’, fratello del viceministro, Edoardo Garrone, rampollo di petrolieri, Paolo Bertolucci, ex campione di tennis, Elena Guarnieri (?) di Italia Uno, Marco Amati dello studio investigativo Ponzi (!) e toh Stefano Sutter (?), quello della cera Emulsio, annota il collega del “Corriere” per far capire chi e’ (io ancora non l’ho capito). Certo, gente importante, da trattare con i guanti. Il destino dovrebbe saperlo. A loro non puo’ succedere che si guasti un carrello. Non se lo meritano.
Si’, succede raramente, ma stavolta sono proprio incazzato. Forse perche’ ripenso all’anno scorso a Kabul. E ai miei poveri amici afghani. Quando sono ripartito, Ahmed (trent’anni, due lauree) mi ha detto: “E adesso che faccio? Al mattino posso alzarmi, guardare un muro per tutta la giornata, e la sera tornare a dormire. Per poi ricominciare il giorno dopo”. Ahmed e’ un vero vip. Una persona molto importante (e sfortunata).
COMMENTA
Un vip a caccia di una vacanza - Conosco anch'io un vip. Si chiama Mousa. Anche lui vorrebbe tanto fare un viaggio. E' alto 1,65, pesa 45 chilogrammi. Segue attentamente la dieta mediterranea. Ci tiene lui al fisico. Mangia quasi sempre solo uova. Vive da solo. Lui è davverto fortunato. Sapete, riesce ad avere un appartamento tutto suo, a 35 anni. Noi italiani mammoni ce lo sognamo. Specialmente se l'appartamento si trova in un campo profughi palestinese della Giordania, proprio vicino a quello splendido mare. Qualche retata e sparo da evitare, ma lì sì che la spiaggia è bianca. E poi sta vicino alla sua famiglia. A pochi chilometri dalla striscia di Gaza, può sentirli quando vuole, addirittura ci pensano gli israeliani a fargli sentire le grida dei suoi familiari.
Come tutti i vip Mousa non è libero nei suoi movimenti, potrebbero riconoscerlo e fargli interviste in compagnia di grossi cagnoloni pronti a fargli sentire il loro affetto. Mi ha chiesto se la vacanza la facciamo insieme. Se magari l'aiuto a venire in Italia. A fare sbarco su qualche bella spiaggia nostrana. Dice che agli alberghi preferisce la spiaggia o la campagna o qualche capannone.
Mousa dice che pagherebbe il soggiorno con lavori agresti, lui abituato alla bella vita a maneggiare sassi e pietre vuole recuperare un po' di contatto con i lavori manuali bucolici. Ho cercato di prenotargli un soggiorno a 5 stelle contattando un associazione di fratellanza con la Palestina. Mi hanno detto che c'è il tutto esaurito e l'unico modo per far trascorrere una bella vacanza a Mousa è la richiesta di diritto d'asilo. Molto difficile da ottenere. Mi dicono anche che un invitation card non è prudente e ci sono pesanti responsabilità per chi ci prova, ''conosci la legge Bossi-Fini?'', mi chiedono.
Mousa dovrà rinunciare anche quest'anno alla sua vacanza. Al sogno di essere libero e ''avere finalemente un futuro'' dice lui.
Io intanto ho spedito una e-mail a Mousa per raccontargli che neanche un'associazione di ''fratellanza'' italia-palestina può far nulla per lui.
Ho trovato la forza per scrivergli che la vacanza non può ancora farla. Forse non la farà mai e dovrà accontentarsi di sentirsi libero solo chattando. Spendendo in un Internet cafè quei pochi dollari che riesce a guadagnare. E immagino la sua faccia quando leggerà la mia e-mail. Un altro bel regalo dal 2002.
Laura
Purtroppo tornano. Sai quella del marito che porta in vacanza la moglie per le nozze d’argento? “E dove la porti?” chiede l’amico. “Alle Seychelles!”. “Accidenti, e per le nozze d’oro allora dove la porti?” “La vado a riprendere”. Ecco, io non sono contro i vip che vanno alle Maldive. Anzi, sono contento. Ma li lascerei li’, per sempre.
Caterina D.
A PROPOSITO DI QUEL RAGAZZACCIO
Quel ragazzaccio che scrive cosacce del genere all'interno del mondo dei brog io non so se sia più folle dell'altro ragazzaccio di Nazareth a nome Gesù. Ma per certo so che ad avercene di più, a migliaia, a milioni di ragazzaci così... E vistosi che il mio mariemarion non so perché si sta autosuicidando e man mano cancella se stesso quasi a ricordami memento mori... mi onora il riportare da ultimo le parole più belle che il più incallito e blasfemo dei bestemmiatori di professione, qual io sono, sente il dovere di raccogliere nel suo cuore e nel suo brog che, caso strano, insieme volgono al tramonto.
Grazie PinoScaccia, come alla fine del mitico Filomena Marturano... io sto piangendo. Ed è un pianto d'amore per te, il mio. E per tutti coloro che non hanno abbandonato la speranza... Mariemarion che va a stampare su un brog che non è più quello perché tutto è stato fagocitato, i miei link, il mio Pasolini, financo l'imeir, dentro un oscuro mondo del Nonsoddove, e nonsopperché...
Mariemarion
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