Saturday, November 30, 2002

mangosi
TELEVISIONE: E GLI ADULTI CHI LI DIFENDE?
Certo è una gran bella cosa il codice di auoregolamentazione per le TV. E' utile per proteggere i bambini dalle immagini violente o scabrose. Verranno ripristinate le fasce protette e i bollini. Ho visto anche qualche pubblicità che induceva i bimbi a trattare la TV come un'amica... Bisogna saperla prendere! Ora però ci vuole un codice di autoregolamentazione per la tutela dell'adulto, perchè poi non mi si venga a dire che non ci si spiega come si possa ancora morire di liposuzione. Sono stata un paio di giorni a guardare la TV, un po' per caso, all'inizio, e solo dopo, mi sono autocostretta, violentandomi, alla visione. E' stato illuminante. Si inizia presto al mattino. Tutto è corpo e ricchezza, tutto il mondo è sfavillante e se casualmente arriva qualche noia mediatica, tipo uno sterminio o un'alluvione, il bravo presentatore oltre alla faccia di circostanza, quasi mai convincente, ha una frase magica..." Voltiamo pagina!" Così ci si ritrova da un albergo esploso in Kenia archiviato frettolosamente, ad un deficiente che insegna a cospargersi il corpo di qualunque schifezza, per restare giovani e belle, palpando di tanto in tanto una tetta o una chiappa a seconda della posizione assunta dalla modella.
In tarda mattinata però, ci si può fare veramente del male. Basta guardare Canale 5, due giornalisti (ma la categoria non protesta?) e una modella passano un'oretta in video a raccontare di vestiti e di corna, di vite altrui, spacciandole per perle di saggezza. Guardavo e mi chiedevo se davvero non ci fosse altro da far sapere all'italiano medio se non delle veliletterine, dei totti, delle ventura. L'idiotas che si occupa di moda che spiega che le calze a rete non vanno con gli stivali, e BOCCIA il look di tizia o caia, parlandone come se qualcosa di sacro fosse stato profanato. Prospettano questo mondo come se fosse quello reale, insinuando nella mente degli ultimi che persino i vip abbiano una vita disgraziata e misera, le interviste della giornalista sono mirabili perle di stupidità; ne ho visto una fatta ad Ornella Muti, durante la quale veniva messo in risalto il fatto che fosse mamma e nonna, come se fosse un fatto così straordinario da poter essere inserito, a ragione, nell'almanacco delle cose incredibili. Ma vi rendete conto? Ornella Muti è mamma e nonna! Incredibile! Davvero! Ho dovuto darmi un pizzicotto per crederci.
O ma poi, ho vosto anche altro. Sì Uomini e Donne sempre su canale 5. Giuro, il primo giorno lo ascoltavo mentre cercavo di ripristinare il mio portatile impazzito e non ci ho capito moltissimo, così mi sono ripromessa di fare maggiore attenzione il giorno seguente. Ed ho capito. Un mercato di carne umana, dove un gruppo di esibizionisti (i figuranti) discute su i protagonisti che vanno in TV per corteggiare od essere corteggiati. In pratica un modo facile per assicurarsi di essere teleripresi e potersi sentire parte attiva di quel mondo. C'era un commesso di un supermercato che parlava della sua presunta popolarità come fosse Al Pacino o Robert Deniro, così certo e sicuro di quello che diceva da dare l'aria di crederci davvero. Figure patetiche che in modo patetico si agitano e si muovono col solo intento di mostrarsi. I calendari. Anche di questi ne ho visto parecchi e ne ho sentito parlare parecchio. Ormai ogni intervista si conclude con la domanda più attesa..."Farai mai un calendario?" Sì, o no, le risposte arrivano, così serie e decise da far apparire il buco di bilancio o il razzismo dilagante, minchiate, in confronto. Le donne da calendario sembrano tutte sorelle, figlie della stessa madre. Questo poi è emblematico. Hanno tutte le stesse bocche, tutti gli stessi nasi ed hanno tutte le stesse tette che stanno su in qualunque posizione siano messe. Donne da sogno, donne di gomma, sorelle che più che la stessa madre hanno lo stesso padre. Il chirurgo estetico. Ma certo, poi ci sono anche le trasmissioni di una certa levatura, quelle d'informazione, come lo show di Costanzo. I tifosi ultrà parlano dell'assurdità delle leggi speciali contro la violenza negli stadi ed è tutto un bel sentire. La cultura trabocca, la TV insegna. Ora che Vieri ha lasciato la velina, tutti sono certissimi che riprenderà a segnare. Non so perchè, ma più di una volta sentendo tutta questa gente parlare, raccontare della loro fatica per farsi fotografare in Sardegna sotto il sole, la stanchezza e il bisogno di riposare dopo aver fatto tutte quelle foto, dopo aver sentito parlare della vita dura dei calciatori, dello stress che sono costretti a subire....Dopo aver sentito della vita dura dei vip, che ormai per stare tranquilli a cena sono, poveretti, obbligato a prendere un aereo e andare a mangiare a Parigi....Mi sono detta: "Ma perchè non deportarli in Siberia?".
Rita Pani
PASOLINI: “IO SO”
“Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe ( e che in realtà è una serie di golpe istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Il so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali.Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di sui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi…” Pierpaolo Pasolini
Democrazialegalita'
MARTA RUSSO: SONO STATI LORO
Condannati. Un'altra volta. Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro sono stati riconosciuti colpevoli dell'accusa che li vuole responsabili della morte di Marta Russo, la giovane studentessa uccisa con un colpo d'arma da fuoco nei vialetti dell'Università La Sapienza, il 9 maggio del '97. Stessa sorte segue Francesco Liparota, che vide tutto e tacque ogni cosa. Per Scattone la condanna è a sei anni. Per Ferraro a 4 anni e 6 mesi, mentre Liparota a 2 anni e due mesi. Ancora una volta un'aula di giustizia ordinaria quindi mette al centro di un crimine terribile e che è entrato di diritto nella categoria dei misteri italiani, i due ex assistenti universitari dell'istituto di Filosofia del Diritto e l'oscuro ed enigmatico usciere. Nella condanna di primo grado Scattone aveva avuto una pena di 7 anni, Ferraro di sei mentre Liparota era stato assolto. Si tratta perciò di una parziale modifica, decisa in base all'articolo 592 del codice penale. E, di fatto, di un netto peggioramento della posizione di Liparota. Si dicono “moderatamente soddisfatti” della sentenza i genitori di Marta, Donato e Aureliana Russo, che parlano attraverso il loro avvocato Luca Petrucci. Il padre della vittima non usa mezzi termini “Tre gradi di giudizio confermano tutto, sono colpevoli”. L’unico che potrebbe andare in carcere, a questo punto, è Scattone.

Concerto per George Harrison
Un concerto per George, per l'amatissimo amico scomparso, per il musicista geniale e inimitabile. Così gli unici due Beatles rimasti in vita, Paul McCartney e Ringo Starr , hanno voluto ricordare il compagno di avventura e di vita che è stato George Harrison. Ad un anno esatto dalla sua morte, davanti a 5 mila fans entusiasti e commossi raccoltisi al Royal Albert Hall, i due baronetti si sono esibiti con i classici e intramontabili motivi che li hanno letteralmente catapultati nella leggenda. Da Y love you a Photograf è stato un suisseguirsi di emozioni fortissime e standing ovation. Sul palco sono stati raggiunti da altri due amici per la pelle: Eric Clapton, che ha incantato con I want to tell you, e Joe Cocker, che ha intonato insieme al figlio di Harrison, Dhani, Here comes the sun. "Sento fortissimamente la presenza di George, qui stasera - ha gridato alla platea il guru musicale dell'ex chitarrista dei Fab Four, Ravi Shankar - com'è possibile, infatti, che lui non sia qui se tutte le persone che lo hanno amato, e che lui ha amato, si sono radunate per cantare e suonare per lui!": Un concerto commovente, vissuto intensamente e con qualche lacrima sia tra il pubblico che tra gli artisti. Un'esibizione fortemente voluta da Olivia , la moglie di Harrison, e dal figlio Dhani, che somiglia al padre in maniera impressionante. Ed è stato proprio Dhani a ringraziare "i migliori amici del padre" per questa indimenticabile serata. Il Nuovo


IL FORUM SUI GIROTONDI (E ALTRO)
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Virusilgiornaleonline

LA TERZA GAMBA DELL’ULIVO
Newsletter quotidiana Il Riformista: La "Terza Gamba dell'Ulivo": “Con in testa la Costituente dell'Ulivo e alle porte una fondamentale tornata di elezioni amministrative, i comitati autoconvocati dell'Ulivo si incontrano questa mattina a Roma per fondare l'Ulivo degli iscritti: un progetto ambizioso e rischioso al tempo stesso”.
'N'ATA VOTA'???!!!!!!!!!!!!!!!! MA ALLORA E' NU' VIZZIO!!!!!!!!!
Giornalisti inTrincea & Napolicanta egroups

QUANTO VALE UN BAMBINO
Valori. Circa cento milioni di lire quello di un bambino morto sotto il terremoto. E' la somma offerta dalla Ras (l'assicurazione delle scuole) alle famiglie di San Giuliano.
r.o.

Friday, November 29, 2002

Non c'è mai stata una guerra buona o una pace cattiva.
Benjamin Franklin

PROPOSTA: IL REATO DI CAZZATA
Nel Codice Penale non è previsto il reato di cazzata.Ma, di Cazzate, e non è un illegittimo sospetto, se ne sentono e se ne vedono, provenienti da disparate, amiche, nemiche o bipartisan "Alture", e se ne leggono, se ne sentono e se ne vedono sui "mezzi d'informazione".Facciamo una Cirami sul reato di cazzata? Che ne dite? Da non confondere, però, con il famoso "Cazzeggiare" o il "Cazzeggio" descritti in un indimenticabile, ma ahinoi dimenticato, editoriale-monito del Collega Scalfari. Cordialmente speranzosi.
Giornalisti inTrincea

DISCUTIAMO DEI GIROTONDI
Credo che farebbe bene un po' a tutti riflettere su queste affermazioni di Giuseppe De Rita che traggo da una sua recente pubblicazione (Il Regno inerme, Società e crisi delle istituzioni). In questo saggio ad un certo punto si dice (pp. 31-32): "Potremmo in altre parole avere una società non più sanamente molecolare, ma una società della moltitudine, per usare un termine tornato di moda negli ultimissimi tempi. Avremo cioè una massa di persone apparentemente libere di perseguire i propri interessi e padrone di se stesse, ma di fatto indistinte nella loro identità e seriali nel loro comportamento. Nelle società avanzate le istituzioni, operando e favorendo molteplici processi di identificazione intermedia e garantendo una diversificata canalizzazione delle istanze e delle tensioni sociali, evitano di solito il formarsi della dimensione di moltitudine. Se invece le istituzioni vanno in crisi, nella società vince l'istitnto della moltitudine; e le tensioni sociali in essa presenti vagano nei sotterranei della vita collettiva, magari operando emersioni carsiche anche improvvise o violente ma incapaci di coagularsi e rappresentarsi. Possono talvolta sfociare in manifestazioni di piazza di pura contiguità spaziale, impressive sotto il profilo mediatico; ma non hanno capacità di incanalarsi in sedi e dialettiche sociali, e ancor meno in sedi e dialettiche istituzionali. Restano a far da fondale pubblico ai girotondi e a chi si propone di fare il "portavoce", nuovo mestiere tipico della società della moltitudine, si tratti di un mestiere professionalizzato o di più episodiche sortite di uomini di cultura o di spettacolo. La società dei girotondi e dei portavoce, professionisti o occasionali che siano, è una società celibe e sterile, che non porta frutti di nuove forme di condensazione sociale, di identificazione collettiva, di canalizzazione decisionale; anzi mette in crisi quelle esistenti lasciando libero il campo alle valenze indifferenziate e seriali della moltitudine. Perdiamo con ciò la grande antica virtù della fedeltà alle diversità. Se si afferma una moltitudine senza condensazioni intermedie, le diversità vengono progressivamente cancellate. Vincono processi quasi antropologici di omogeneizzazione: nella psicologia dei minori, nell'impoverimento linguistico, nella cultura musicale, nei comportamenti di consumo, negli stadi come nelle aule scolastiche, nei pensieri politici o negli slogan presunti tali".
Beppe - così non va!

SOLIDARIETA’ E BUONA CUCINA
Ricevo: "Alcune sere fa sono andato a mangiare una pizza in un ristorante carino, con persone gentili e orgogliose del loro nuovo ristorante così come immagino sia capitato spesso di recente a molti di voi. Ma questo ristorante ha qualcosa in più del solito ristorante: la Locanda dei Girasoli (a Roma) è nata dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con la sindrome di Down di dare una prospettiva lavorativa ai loro figli e già oggi ci lavorano come camerieri Claudio, Valerio, Emanuela e Viviana. Purtroppo però dare adeguata pubblicità al ristorante che non è in una via molto frequentata (in zona Quadraro) è assai difficile e se non riusciamo a farli conoscere in fretta le prospettive non sono molto allegre. Io vi posso garantire che la pizza è buona, il locale è carino ed economico e vale la pena di dar loro una mano. Un primo aiuto è far girare questo messaggio al maggior numero di amici possibile, se poi conoscete persone o uffici nella zona Appio-Tuscolano è ancora meglio, se avete un amico giornalista che può dar pubblicità alla loro esperienza, ancora meglio. Conto sulla vostra creatività e sul vostro appetito.
L'indirizzo è: Locanda dei Girasoli - Via dei Sulpici 117h -tel. 067610194
A PONTIDA NON CRESCE PIU’ L’ERBA
Lo cantava Adriano Celentano: "La dove c'era erba ora c'è una cittàaaa". Sembra essere proprio questo il destino della madre di tutte le campagne legaiole, ossia quel praticello alle porte di Pontida dove un anno Bossi spara contro Berlusconi, l'anno dopo pure e il terzo anche nonostante siano al governo assieme. Udite udite: sulla "radura celtico-orobica" presto potrebbe passarci tanto di quel bitume da seppellire leghisti della prima e dell'ultima ora. Il sindaco di Pontida, Gabriella Donadoni, ha acconsentito alla costruzione di una strada sul verde nordista, nonostante fosse arrivata un'osservazione al Prg firmata da Bossi in persona. Apriti cielo: "Padania", segretari locali del Carroccio hanno dichiarato guerra alla Donadoni, garantendo la bocciatura della variante al Prg in Regione Lombardia (dove il centro-destra governa).
PS= a Pontida la Lega Nord ha perso la maggioranza in consiglio comunale per 17 voti.
Il barista Barsauro

VIRTUAL TANGO
lo scorcio triangolare in prospettiva,/ l'acume,/intelligenza tutta emotiva del mondo abitato,/gli angoli di strada/riflessi in soggettiva su pozzanghere d'allume/è un nonsense asseverato:/les coins, spiccioli d'oro, riempiono il corner/dell'ultimo improbabile Santoro/che chiama in collegamento/un nuovo medioevo/"slot" per gettarlo vivo nel Novecento/ma siamo al Duemiladue,/in zona Cesarini, nascosti come assassini,/io e te, dico: noi due,/dispersi tra tutte le rose di Pisolini/tu cercami ancora e se vuoi, a pelle ed a naso,/non piangere come Akab, guardando Roccaraso/ svizzera sotto la neve, bianca come si deve, detto chiaro ed in breve:/ balena con un orologio, lo senti?/ suona lontano.../che importa, ragazzo mio, dammi la mano/ ripensa a noi, a Peter Pan ed al coccodrillo,/ cronografo nella sua pancia,/a Capitan Uncino,/trentenne, ma con la testa di un bambino/ e la sindrome del mandrillo/ pensa anche a Tiromancino,/ sfidano il sentimento meglio di Afrodite,/ dea che, per troppo amore,/ ha preso l'epatite/ carente la parte ritmica,/ cerco il conforto del tatto e faccio faville,/e vista e battito e cuore pulsano a mille,/ ma in me non c'è traccia d'amore/ (chiamate all'istante il dottore)
virtuali il mio gesto e la fonica? /ho usato la posta elettronica...
Valeria

Thursday, November 28, 2002

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Wednesday, November 27, 2002

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Tuesday, November 26, 2002

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Monday, November 25, 2002

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Sunday, November 24, 2002

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Saturday, November 23, 2002

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Friday, November 22, 2002



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Tuesday, November 19, 2002

Sono appena arrivato, come vi avevo detto, in Molise. Forse mi sono sbagliato, ma ho gia’ sentito due scosse. In realta’ qui la paura non e’ passata. Il terremoto tecnicamente non e’ finito e nessuno puo’ sapere se e quando l’energia possa tornare a scatenarsi. I container, le case di latta, ancora non ci sono. La gente di San Giuliano continua a vivere in quelle di stoffa, cioe’ le tende. Per domani e’ in programma l’abbattimento di molte di quelle vere, le case del paese, le piu’ lesionate. E, come sempre, sara’ lo spettacolo piu’ angosciante, subito dopo la morte di quei poveri bambini nella scuola. .
(A malapena ma con molta gioia stasera sono riuscito a collegarmi)

GIORNALISTI E GIORNALISTI
Ho letto quello che ha scritto Diana sullo sciopero dei giornalisti.Sono d'accordo. Basta col generalizzare: tutti i giornalisti sono sensazionalisti, tutti bugiardi, tutti servi del potere. Ma perchè? Solo perchè alcuni sono così, dobbiamo criminalizzare la categoria? Di questo sono stata testimone proprio sabato scorso. Dovevo coprire la notizia sul Premio Guidarello e, vedendo la manifestazione dei no global di fronte al teatro, sono andata a parlare con loro. Insomma da alcuni che neanche mi conoscono, mi sono sentita dare della venduta, della giornalista di m... come tutti quelli che lavorano nella mia redazione e della falsa perchè appartengo alla categoria. Non voglio criminalizzare i no global ( ci pensano già altre..procure),ma mi ha dato fastidio! Prima di essere una giornalista, per quanto ancora piccola, sono una persona che fa il suo lavoro con passione e onestà. Perchè la gente che non mi conosce mi deve dire delle cattiverie?Come dici tu, i giornalisti non sono tutti cattivi e cinici e, anche se sembra difficile crederci...hanno anche una loro sensibilità. Comunque è sempre esperienza, serve a crescere e a perseverare.
Ilaria

Giusto ricordare la Cutuli e Ciriello. I giornalisti morti finora sono 1500 ma la vera notizia è che erano 368 fino a dieci anni fa. E quindi voglio ricordare anche Ilaria Alpi, "martire" come tanti altri per la libertà di informazione, di cui tanto in questi giorni abbiamo parlato.
Risposta alla domanda. Guardiamo tutti rigorosamente Mediaset, dentro il cuore di ognuno di noi pulsa una parte estremamente masochista.
Samuele V.

No, non guardo solo Mediaset, ma forse i problemi dell'informazione da me segnalati (nella mail e sul blog) sono più evidenti in Mediaset che altrove (anche se in Rai la corsa all'ascolto si fa sentire...). I tg Rai (nonostante quello che ne dica "striscia") mi lasciano per lo più indifferenti (nel senso che non mi spingono a cambiare canale...), o mi colpiscono positivamente (vedi la precedente versione del Tg2 a cui si è ispirato, malamente, il direttore di studio aperto). o forse più semplicemente mediaset mi ispira di più (il che non è positivo per mediaset), in qualunque caso le direi una bugia...
Luca M. Uiallalla'!

QUELLA MISERA RAZZA PIAVE
Stanno diffondendo a Treviso il «Calendario Venatorio della razza Piave» (Lega Nord) che indica la selvaggina: «Albanesi, marocchini, merli dell’ulivo, galline della quercia». Viene proposto il «certificato di appartenenza alla razza Piave».«Famiglia Cristiana», n. 46, pag. 194. Di solito, davanti a questo genere di cose, ci comportiamo un po' tutti con un aria superiore... Siamo portati a dire che certe cose, non meritano commenti. Invece credo sia ora di iniziare non solo a commentare, ma chiamare questa gente col loro nome, e cioè, merda. Perchè chi si batte per un mondo migliore finisce in galera e queste merde, restano impunite? Forse perchè come padre putativo hanno un ministro di questa misera Repubblica e sono guidati in voce da un parlamentare?
Rita P. R-esistenza

IL DISASTRO ECOLOGICO
ho sentito dire in un tg che il presidente chirac si è irritato molto per il disastro che sta provocando la petroliera naufragata al largo delle coste spagnole... perchè? da quando chirac si preoccupa dell'ambiente? non era lui ad avere fatto gli esperimenti nucleari a mururoa? si è dimenticato tutte le manifestazioni di greenpeace contro di lui e il suo nucleare? Forse pensa che i danni provocati lontani dalle coste francesi non siano pericolosi per l'ecosistema, mentre quelli che gli sporcano il mare sotto casa sì?
Diana
VIAGGIO NELLE CASE DI LATTA
Io le chiamo le "case di latta". mi e' venuto in mente qualche anno fa, durante il disastroso infinito terremoto umbro-marchigiano. Le case di latta sono i container. Tremendi d'estate, pazzeschi d'inverno. Adesso e' inverno e sta arrivando il grande freddo. Le ultime vittime di quest'Italia bellissima e fragilissima, quelli di San Giuliano, hanno lasciato le tende, ma non sono potuti tornare a casa perche' il paese per ora non c'e' piu', devastato dalle scosse. Sto tornando da loro, in Molise, per dar conto di una promessa: di non abbandonarli, perche' si sa quando i riflettori si spengono e' la fine delle speranze di ricostruire qualcosa. In quest'informazione spesso schizofrenica, il loro dramma e' sparito dai giornali, soffocato dalla bufera inaudita sulla giustizia. Dunque, abbiate pazienza. Spero di tornare a collegarmi stasera, chissa' da dove, ma comunque non abbandonate il Blog. Niente va perso: soprattutto il nostro rapporto.

Monday, November 18, 2002

cutuli
MARIA GRAZIA,. UN ANNO FA
Maria Grazia Cutuli e Raffaelle Ciriello, due grandi reporter che non ci sono piu'.
A proposito di giornalisti. Sono 1500 quelli morti sul campo. Con una sola colpa: la voglia di raccontare.
ANDREOTTI: SENTENZA SCONCERTANTE
Le sentenze si rispettano, anche quando non ci convincono o, più semplicemente, non le condividiamo. E’, questo, uno dei princìpi basilari su cui si fonda la convivenza civile all’interno di uno Stato di diritto. A un simile principio non è lecito derogare in alcun caso. E comunque non saremo noi a farlo. Neanche di fronte a un evento che ci lascia sconcertati e smarriti come la condanna a 24 anni di carcere inflitta dalla Corte d’appello di Perugia a Giulio Andreotti per l’assassinio di Mino Pecorelli. Ma rispettare una sentenza (e, più in generale, rispettare e difendere l’indipendenza e l’autonomia della magistratura) non significa nascondere la testa sotto la sabbia, o ignorare il contesto più generale in cui si colloca. Quando lo assolsero dall’accusa di associazione mafiosa, i giudici palermitani restituirono ad Andreotti anche il suo onore politico, certo. Ma di fatto, rifiutandosi al teorema storico-politico secondo il quale accanto alla storia «emersa» della Prima Repubblica ce ne sarebbe stata una «sommersa», assai più sordida e assai più vera, che appunto in Andreotti avrebbe avuto la sua massima incarnazione, restituirono l’onore politico a un’intera stagione della nostra vita democratica.
Paolo Franchi Corriere della Sera

Lo sconcerto è grande anche per chi ha sempre sostenuto che in uno stato di diritto le sentenze devono essere rispettate. Quando piacciono e quando non piacciono. La pensa così pure Giulio Andreotti, che dice di continuare ad avere fiducia nella giustizia. Per la verità sono anni che gli italiani hanno sempre meno fiducia nella giustizia e certo una sentenza come quella emessa dalla Corte d’assise d’appello di Perugia non contribuirà a sopire le polemiche. Anzi finirà per arroventare di più il dibattito politico intorno alla "grande malata", la legalità. Perché se è vero che le sentenze vanno sempre rispettate — se le procedure sono state osservate, se i diritti degli imputati non sono stati conculcati, se la difesa ha potuto svolgere correttamente il suo lavoro — è anche vero che ci sono decisioni dei giudici che appaiono incomprensibili o, quantomeno, contraddittorie. E’ questo, a nostro avviso, il caso del processo Pecorelli. E non, come si è letto in alcune dichiarazioni a caldo, perché è stata ribaltata la sentenza di primo grado che aveva assolto il senatore a vita e gli altri imputati. I gradi di giudizio esistono per questo, l’appello e la Cassazione esistono per verificare se le regole sono state osservate, le accuse provate e se le condanne o le assoluzioni hanno rigore giuridico e logicità. Questa sentenza è sconcertante per altri motivi che cercheremo di semplificare, ben sapendo che stiamo ragionando su un dispositivo e che bisognerà attendere la motivazione per capire quale filo abbiano seguito i giudici. E a proposito dei giudici una considerazione che vale come premessa e, forse, anche come parziale spiegazione della clamorosa decisione. La sentenza è stata emessa da una Corte d’assise, cioè da giudici togati e da giudici popolari. Ora è possibile che questi ultimi si siano lasciati convincere dalle argomentazioni dell’accusa e abbiano fatto prevalere il loro orientamento sui giudici togati, ma può anche essere accaduto il contrario. Resta il fatto che in questo caso, quando a giudicare sono direttamente i cittadini, tutti i ragionamenti attorno ad una ipotesi di complotto giudiziario o, peggio, ad una operazione politico-giudiziaria, non dovrebbero trovare cittadinanza. Altro è la riflessione sull’attività inquirente che spesso deborda con scarsissimo o nessun rispetto per l’inquisito Non di meno le perplessità sono molte, come si diceva.
La prima: c’è la condanna di Andreotti e Badalamenti, ma c’è l’assoluzione del presunto mediatore e dei presunti killer. Allora, materialmente, chi ha ucciso Pecorelli? A chi è stato dato il mandato di uccidere? E dove? E quando?
La seconda: perché è stato creduto — così ci sembra di capire dal dispositivo — il pentito Buscetta e non gli altri pentiti? L’ipotesi accusatoria vale a metà?
La terza: è strettamente collegata alla precedente. Secondo questa sentenza bisognerebbe concludere che Andreotti aveva un patto di ferro almeno con un padrino d’eccezione, Badalamenti. Dunque un rapporto con la cupola mafiosa secondo il teorema Buscetta. Ma questa è esattamente l’ipotesi che hanno escluso i giudici di Palermo quando hanno assolto il senatore a vita. Ci possono essere due verità così contraddittorie? Non c’è chi non veda, dunque, le conseguenze più ampie che questa sentenza può comportare.
Paolo Gambescia Il Messaggero

NO GLOBAL: AL LIMITE DELL’ARBITRIO
Le cose dunque, se le cronache sono attendibili (e sembrano proprio esserlo), sarebbero andate così: per oltre un anno i carabinieri del Ros, nel doveroso adempimento della loro funzione, avrebbero raccolto un variegato materiale d’indagine a carico della rete meridionale dei no global e di alcuni suoi dirigenti. Sottoposto all’esame di una prima Procura (quella di Genova), tale materiale non sarebbe però stato giudicato sufficientemente valido per costruire un’accusa sostenibile. Stesso risultato con una seconda Procura. Presentato infine alla Procura di Cosenza, il medesimo materiale è stato considerato invece più che valido per configurare ipotesi di reato da ergastolo, come «cospirazione politica mediante associazione», «attentato contro gli organi costituzionali dello Stato» e altre quisquilie del genere. Da qui gli arresti di Francesco Caruso, leader di «Sud ribelle», e d’una ventina di suoi compagni. Quanto appena illustrato dimostra già almeno un fatto: e cioè l’ampiezza indiscriminata, e si direbbe incontrollabile, che in Italia ha l’azione della magistratura inquirente, la quale, non dimentichiamolo, è per legge la padrona della libertà personale dei cittadini.
Ernesto Galli della Loggia Corriere della Sera

Fuori la protesta. Dentro l’attesa. Fuori gli slogans, i cori .Dentro il brusio. Jeans e sciarpe colorate che contestano. Abiti scuri ed eleganti che chiacchierano. Due realtà che appena si sfiorano, separate dalle porte del teatro e dagli occhi vigili delle forze dell’ordine. Una giornata insolita quella della 31esima edizione del premio Guidarello per il giornalismo d’autore. Protestano i no global contro chi li criminalizza e contro “una realtà locale -dicono- che, rifiutandosi di parlare, dimostra di essere una realtà chiusa e autoreferenziale.” La stessa che più tardi ascolterà le loro ragioni in un fuori programma prima della premiazione. Nel foyer arriva solo qualche parola, confusa fra il rumore della pioggia e del vento. L’attenzione si concentra sui Guidarelli che arrivano alla spicciolata. Igor Mann fra i primi, seguito da Chiaberge, Augias e Marco Leonelli. I più emozionati sono gli attori di “Al fol de Fio”, premio Guidarello sezione Romagna. “Se sapevo che veniva premiato mica dicevo tutte quelle scemenze ”dice la signora Antonietta. Intanto in teatro è tutto uno scatenarsi di flash, fotografi, telecamere e di telefonini che squillano impertinenti. Benedetta Corbi dietro le quinte cerca di vincere le “ farfalle nello stomaco” (“Una prima è sempre una prima. L’emozione non manca mai”). Poi eccola sul palco. Si apre ufficialmente la cerimonia: i saluti istituzionali, un premio a Walter della Monica, anima della manifestazione e poi il Guidarello ad honorem a Luca di Montezemolo. Fiat, Rai e Ferrari i temi che si alternano nel suo intervento. E’ la volta dei Guidarelli nazionali:Igor Mann lo dedica alla moglie Maria Rosa che “per tanti anni ha tenuto la lampada accesa in attesa che lo sciagurato tornasse”; Riccardo Chiaberge sottolinea lo stato di una “cultura trattata oggi come in passato come territorio di conquista da parte delle forze politiche”; Gabriella Caramore, richiama l’importanza della cultura religiosa come momento di crescita. Ma a risvegliare un Alighieri a tratti sonnacchioso, è Corrado Augias “ Questo è un Guidarello ad memoriam- dice- Babele, il programma per cui oggi vengo premiato è stato cancellato dal palinsesto proprio in questi giorni”. Scorrono i Guidarelli, sezione Romagna: Marco Leonelli che ricorda la figura di Attilio Monti e attacca un certo giornalismo spetttacolo; Silvio Ramat con un monito a chi si ostina a fare film sulla letteratura stravolgendola; Roberto Balzani che, riferendosi alle polemiche sul suo libro sulla questione romagnola, si definisce “un piccolo topo biondo di biblioteca che è stato preso con la scopa”; Fausto Pullano, l’ultimo ad essere premiato per il documentario su Bagnacavallo. Benedetta Corbi saluta e c’è già chi si accalca all’uscita. Il foyer si ripopola ed è tutto un commento: “mi è piaciuto”, “è stato divertente”, “un’occasione utile per riflettere”.
Ilaria Iacoviello
LE SCELTE DEI NO GLOBAL
Essere no-global e' reato. L'hanno arrestati, no?, e allora e' reato. Io non sono no-global. Ma sono contro questo governo. Essere contro questo governo, dichiarare di essere contro questo governo, cosa comportera'? Direttamente la pena di morte? Mi fucileranno in piazza? O mi faranno semplicemente sparire? Solo perche' non la penso come loro mi considerano una pericolosa sovversiva? Rivoglio i miei diritti. Il diritto di pensare, di parlare, di manifestare, di mandarli al diavolo se non mi piacciono. Rivoglio la mia liberta'. Ho paura, giuro.
Donatella

Il povero Caruso… non ha capito nulla e in galera c'e' finito non per terrorismo, ma per antiterrorismo. Si e' rifiutato, il mascalzone, di incitare alla guerriglia urbana, di "militarizzare il movimento", di cascare insomma nella solita trappola che i governi ogni volta preparano, quando se la vedono brutta. Il movimento di questi anni - Caruso in testa - nella trappola non c'e' cascato. Di fronte a un ragazzo assassinato in piazza, a migliaia di feriti, a centinaia di torturati, non ha perso la testa. Ha ricominciato ad avanzare forte e tranquillo, parlando con le persone, estendendo se stesso. (Ah: e che ci azzeccano, gli inquirenti di Cosenza, in tutto questo? Niente: evidentemente, per qualche motivo che non sappiamo, erano gli unici fidati).
Riccardo Orioles

Roberto Calvi fu "sucidato": lo dicono i periti

SI’, PARLIAMO DI GIUSTIZIA
C'è qualcosa che mi sfugge in tutti i commenti che ho letto sul Blog (ivi compresi quelli dei giornalisti). Ed è il senso della realtà. Ancora una volta l'impatto mediatico produce le sue emozioni e quindi i suoi ragionamenti. Naturalmente pochissimi si sono soffermati sull'ordinanza che è l'aspetto, diciamo, materiale della vicenda nella quale 20 militanti di sinsitra sono finiti agli arresti (domiciliari e non). Io, al contrario dell'amico Primo Casalini, ho dovuto farmi il pallino con le ordinanze dei giudici e per motivi serissimi. Da un lato ho dovuto ingoiare un esame di procedura penale per motivi di studio, dall'altro sono stato un frequentatore assiduo delle aule giudiziarie in qualità di imputato per una selva di reati che andavano dal blocco stradale, al travisamento, alla detenzione di arma impropria (e in un caso di arma definita "propria"),alla devastazione, incendio e saccheggio, più tutta la serie di reati contro le forze dell'ordine (oltraggio, resistenza, violenza, percosse, ecc. ecc.). Per cui ho una certa esperienza per quanto parziale... di un "lato" della barricata. Chiariamolo subito, non mi fido dei giudici. Ritengo che pochissimi di loro abbiano una levatura etica degna di questo nome. E' il rischio che corre chiunque svolga un lavoro socialmente e collettivamente nevralgico: finisce per trattarlo con la stessa superficialità con cui l'impiegato standard dimentica una raccomandata. Dalla lettura dell'ordinanza traggo le seguenti conclusioni:
a.il PM (Fiordalisi) e il GIP (una signora che il Corriere ha definito "Bionda, alta e bella"... classico esempio di giornalismo d'accatto... se era racchia cambiava qualcosa a livello fattuale?) rientrano nel novvero dei magistrati giovani, probabilmente frustrati, sicuramente incompetenti, con probabili velleità di carriera (in base a quale principio un magistrato non dovrebbe soffrire delle stesse tare che soffrono molti suoi simili che fanno i commercianti, gli operai, gli impiegati, i netturbini, ecc.?). L'ordinanza si limita a collare una serie di eventi in cui furono commesse violenze (Napoli e Genova), più una dozzina di assemblee (pubbliche e alla luce del sle) e una caterva di e-mail per desumerne che il desiderio di andare in piazza e fare casino fosse, da parte degli imputati, voluto, predisegnato e perseguito in associazione. Ce ne sarebbe, ove dimostrata, per l'accusa di associazione a delinquere. Dico ove dimostrata perché tra i pochi fatti citati c'è Caruso che assiste alla distribuzione di alcuni bastoni. Ora chiedo a chiunque del Blog cosa farebbe se vedesse alcuni marcantoni che impugnano mazze con aria bellicosa durante una manifestazione: tenterebbero di fermarli? Correrebbero a chiamare la polizia? O assisterebbero attoniti alla cosa? O magari, come me, starebbero a guardare perché magari non sono del tutto in disaccordo.
b. Lo "scatto" in avanti dell'ordinanza è quello "dell'associazione sovversiva" e "dell'attentato ad organi costituzionali". Due reati che sono ben difficili da dimostrare per non dire definire in una società sedicente democratica. Infatti, in regime di libertà di espressione del pensiero e di libertà di associazione è complesso stabilire quali requisiti conducano alla "sovversione". Io posso legalmente fondare un'associazione che sostenga apertamente l'instaurazione di un regime politico differente a quello attuale. Mi è garantito dalla costituzione. Peccato che alcuni articoli del codice penale contestino questa convincione. In particolare ve ne sono alcuni che vietano "la propaganda a favore dell'abolizione dello Stato" o per "l'instaurazione della dittatura di una classe sull'altra": che è dire che in base a questi articoli, la pubblicazione, la vendita, la detenzione, la diffusione, lo studio di opere come "Il Capitale" o gli scritti di Bakunin sarebbero penalmente rilevanti, attendo per cui l'incriminazione dei vertici delle seguenti case editrici: Editori Riuniti, Feltrinelli, Mondadori (ivi compreso quindi il capo del Governo "che non poteva non sapere), SugarCo, Rizzoli.
c. E' sulla fattispecie di reati "politici" che l'ordinanza cade nel ridicolo (e penso sarà smembrata in aula) perché ove anche i fatti (pochi) citati fossero dimostrati, non comporterebbero alcuna "sovversione". La "sovversione" deve infatti essere corroborata da una quantità di fatti tale da poterne desumere senza ombra di dubbio che l'unico obiettivo politico diretto da parte degli imputati fosse quello dell'abbattimento del regime costituzionale (così almeno si è espressa la corte costituzionale).
d. Ci troviamo di fronte al convergere di due imbecillità (Pm più GIP) più che ad un disegno politico come invece era (ed è) quello della banda di magistrati capitanata negli anni '70 da Caselli, D'Ambrosio e compagnia. Questo non toglie che altri magistrati, più svegli dei due cosentini, non possano riproporre in futuro logiche di questo tipo, con più perizia e quindi più pericolosità. Finendo per dare ragione a chi come me ritiene che questa in cui viviamo sia una dittatura e che la forma di governo che ci amministra sia un "regime", dato che, per assurdo, simili belinate dei magistrati non fanno che confermare, laddove arrivano addirittura a limitare la liberà di espressione (della serie: "Sei libero di dire quello che vuoi purché non sia contrario alla Costituzione, al governo, alla magistratura, alla polizia, alle Ferrovie e a Topolino), la legittimità e la giustezza della ribellione.
Detto per inciso: anni fa un'ordinanza fotocopia venne scatenata contro 120 militanti milanesi (tra i quali il sottoscritto) e prevedeva una cinquantina di arresti. Il PM incaricato fu D'Ambruoso, un giovane che sta facendo carriera politica come magistrato antiterrorismo. Ma il GIP respinse l'accusa di "associazione sovversiva" in quanto "artificiosa" e "manifestamente infondata".
Alberto Stracuzzi

Sunday, November 17, 2002

ANDREOTTI CONDANNATO PER PECORELLI
Ventiquattro anni di carcere per Giulio Andreotti come mandante dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli. Arriva alle 18, nell'aula bunker del carcere la clamorosa sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Perugia per il processo di secondo grado sul delitto avvenuto nel 1979 . Dopo che in primo grado il senatore a vita era stato assolto "per non aver commesso il fatto". I giudici erano riuniti in camera di consiglio dalle 13,30 di venerdì scorso. Stessa condanna per il boss mafioso Tano Badalamenti. Confermate invece le assoluzioni per tutti gli altri imputati: Claudio Vitalone, Giuseppe Calò, Michelangelo La Barbera e Massimo Carminati. Andreotti non era presente a Perugia. Da Roma ha commentato: : ''Ho sempre creduto nella giustizia e continuo a crederci, anche se questa sera faccio fatica ad accettare una tale assurdità''. ''E' una follia non ci sono altre parole per commentare questa sentenza''. E' questo il commento dell'avvocato Gioacchino Sbacchi, legale di Andreotti, alla sentenza. ''E' una sentenza sconcertante - rincara la dose l’altro legale Franco Coppi.”p erché la sentenza sembrerebbe delineare un delitto con i mandanti, ma senza esecutori, in questo modo la sensazione è che siano stati ritenuti attendibili i pentiti''. Il Nuovo
Sicuro che e’ stata fatta giustizia?


Mi sento anormale. Subisco lo choc al contrario. Infatti, l'aver appreso che il senatore Andreotti è stato condannato a 24 anni di galera per essere stato riconosciuto colpevole d'essere stato uno dei mandanti dell'omicidio Pecorelli, mi ha lasciato al quanto indifferente. Lo choc vero e proprio l'ho subito quando ho sentito paventare dal vostro presidente del consiglio, l'intento di riordinare la giustizia in Italia, mi sono detta .... " O mai guuuuuddd ..... E che accidenti s'inventeranno ancora dopo la cirami? "La risposta me l'ha data subito dopo il vecchio senatore cossiga! " Bisogna ripristinare l'immunità parlamentare" ... SBADABOING... (altro choc) E quindi? Quindi nulla, l'Italia va avanti malgrado noi, a fasi ovviamente alterne. Io resto in attesa del prossimo choc, pensando a quello che avrà provato il *povero* previti. Insomma, per uno che ha pensato alla cirami come un tram per la Procura di Perugia, dover oggi dire che la stessa Procura è politicizzata, e mirare a farsi processare là.... O per la peppa! Non sono choccata ma dopo averlo scritto mi sento confusa. Insomma sì, se vogliamo choccarci in Italia basterebbe davvero poco. Che ne sò? Si va in galera per aver usato verdure marce come proiettili, mentre in uno stadio due *tifosi* vanno in campo a stendere il portiere della squadra avversaria, mandandolo all'ospedale. (ma i violenti siamo noi) Un presidente del consiglio pluri inquisito in odore di ... CUT troppe cose da elencare ] afferma di voler *ricostruire* la giustizia.... Un senatore viene condannato insieme ad un mafioso per l'omicidio di un giornalista che non ci stava a *stare* .... Mi pare davvero quest'ultima la cosa più ...CUT.
Rita Pani R-esistenza

Rita, non e’ cosi’ semplice. Di Pecorelli bisognerebbe parlare a lungo: non era “esattamente” un giornalista. O non solo. Ma il problema non e' neppure la condanna ad Andreotti (che comunque, all’eta’ sua, non andra’ mai in galera). E’ la giustizia che mi preoccupa. Frequentando l’ambiente giudiziario si resta spesso sconvolti, interdetti. Molte volte si processano le persone e invece nei processi dovrebbero contare i fatti. Vale per gli ex democristiani o per i no global o per Pacciani. Sempre. Ho seguito direttamente il processo di primo grado: non c'erano le prove, cioe' i riscontri, contro Andreotti, ce n'erano sicuramente di piu' contro Vitalone che invece e' stato assolto. Lo dico da cittadino A proposito di fatti: per esempio Pacciani era un autentico mostro come uiomo, da impiccare solo per quello che aveva fatto alle figlie, ma non era secondo me e secondo l’ultima sentenza il mostro di Firenze. Parafrasando proprio il commento a caldo stasera di Andreotti, vien da dire in senso oggettivo che “voglio crederci, ma mi resta sempre piu’ difficile”. Anche se sono, naturalmente, anch’io spaventato da una giustizia sotto controllo. Forse bisognerebbe solo cambiare sistema.

Non mi hai choccato nemmeno tu, nel senso che disgraziatamente ricalchi il (purtroppo) noto. Prima o poi si sapranno, al solito, le motivazioni di una sentenza, arrivata con fatica non solo per il tempo impiegato dai giudicia giudicare, ma tempo in anni, se non erro più di 20. Non mi chocca, appunto perchè comunque la galera non la vedrà nessuno e la giustizia starà solo scritta sulla carta. Al delitto, non seguirà pena. (Ed anche su questo, volendo si potrebbe aprire un altro dibattito). L'arresto dei no-global è cosa differente. Ho letto stralci dell'ordinanza, ed è sì non solo choccante, ma altamente preoccupante. Basti pensare che si ricorre al codice Rocco. Ho scritto oggi da qualche parte del paradosso di questo tempo. Da una parte c'è un movimento che scende in piazza per la difesa di un mondo che va in malora ogni giorno di più, dall'altra, per esempio, un gruppetto di neonazisti, guidati da un deputato della nostra repubblica che inneggia AI FORNI.... Sai quelle figure che frettolosamente potrebbero essere sudivise in buoni e cattivi. I buoni,sono oggi in galera, e che sono buoni non l'ho detto io, che potrei anche essere di parte, che sono buoni, questi *sporchi figuri in odor di comunismo* l'ha detto un frate, ricordando quanto aiuto diano ai diseredati della parte diseredata di questa Italia. Ecco perchè non mi chocca un Andreotti condannato... Mi preoccupa un Kossiga che salta in sella e mi preoccupi anche tu, quando cadi nel tranello, pensando che ci voglia una riforma. Posso umilmente ricordarti chi, oggi, sarebbe fautore di questa riforma?
Rita Pani

La sintesi spesso e’ fuorviante. E’ un discorso, quello sulla giustizia, cosi’ articolato e complesso che non e’ possibile sintetizzare. Lo so che la condanna di Andreotti non c’entra niente con l’arresto dei no-global: colpa della sintesi. Mi riferivo alle prove. Servono prove, sempre, per condannare e servono prove (cioe’ elementi certi) per arrestare. Insisto: sempre. Cioe’ con chiunque. Non e’ un discorso ne’ di destra ne’ di sinistra, parlo da cittadino che potrebbe incappare, come chiunque, in questa giustizia. Ho anche detto: valutando tecnicamente le prove, che ce n’erano di piu’ per Vitalone, eppure e’ stato assolto. Non ci sono ancora le motivazioni dell’appello ma ho letto quelle della prima sentenza e scagionavano completamente Andreotti (“per non aver commesso il fatto”). Io non ci sto a questa giustizia e i vari gradi non mi sembrano una garanzia, come i fatti dimostrano. Ho parlato di Pacciani perche’ non ha riflessi politici (eppure Vigna dopo aver beccato il mostro e’ diventato procuratore antimafia). Un tribunale lo ha condannato a ventiquattro ergastoli!, un altro lo ha assolot. E parlerei di Cogne, dove un collegio giudicante fa letteralmente a cazzotti con altri. Insomma, il dibattito e’ appena cominciato. Ma restiamo nei termini oggettivi, senza pensare alle persone. Ne' alla politica.
COMMENTA

GLI ARRESTI DEI NO GLOBAL
Confesso che non ho letto molto sulla retata che ha portato in galera Caruso e compagni. E il forte sospetto che si tratti di caccia alle streghe ce l’ho. Ma non riesco a condividere questa mobilitazione partita subito, senza sapere nulla, senza aver letto un atto, senza che i giudici ci abbiamo bene spiegato che cosa hanno in mano. Che qualcuno possa avere fatto casino, diciamolo, non è un’ipotesi del tutto campata in aria. E il movimento detto dei no-global non ha certo bisogno di casinisti. E i giudici non possiamo considerarli onesti e lungimiranti solo quando cercano di far frequentare le aule dei tribunali a Cesare Previti e contestano sospettissimi giri di danaro attorno alla Fininvest. Lascerei ai sedicenti garantisti la contraddizione di insultare le procure quando indagano sui ricchi e potenti amici del Polo della Libertà per poi inneggiare alla loro saggezza quando mandano in galera Caruso.
Claudio Sabelli Fioretti

Secondo il mio modesto parere,la clamorosa denuncia dei NO-GLOBAL,nasconde un secondo fine. Caruso era un modesto sconosciuto e ora è conosciuto nell'Italia e nel mondo.Praticamente l'arresto ha compattato il movimento e gli ha dato valenza politica.Non riesco a capire gli oppositori dei giovani arrabbiati.Parlando di loro volevano colpirli e invece hanno ottenuto l'effetto contrario.Ad ogni modo a molti fa gola questo movimento politico .composto da giovani.perchè??? Ma perchè i vecchi partiti sono composti da vecchi bacucchi che dicono a più riprese: ai miei tempi si viveva bene .L'avvenire è dei giovani e poi cosa dicono di diverso i no-global:attenti che continuando così si rischia di far precipitare il mondo in un casino .I recenti misfatti di crollo dei titoli in borsa la dicono lunga sulla bontà della globalizzazione.La privatizzazione selvaggia dell'Argentina ha già fatto un disastro,la vogliamo provare anche noi? Con questo non approvo tutto il movimento ,ma poi i famosi Blak Blok chi li ha mandati? Sarei curioso di saperlo.
Giovanni

Forse hai ragione, ma a me non interessa il “cui prodest”. Le ipotesi, anche in questo caso, sono tante: c’e’ chi dice addirittura che sia una manovra del Polo per dimostrare che la giustizia non funziona. Ma io devo credere ai giudici. Per questo sono arrabbiato. Perche’ si e’ trattato di venti arresti nel momento sbagliato con motivazioni definite “friabili” anche da un penalista esperto e non certo di sinistra come Biondi.

LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI
Sono profondamente d'accordo con lo sciopero dei giornalisti di ieri. Strano mestiere e strana gente... ho incontrato una ex compagna di scuola, ci siamo raccontate tutto quello che abbiamo fatto in questi anni, poi lei ha chiesto cosa me ne sarei fatta di una laurea in lettere. ho risposto che speravo di fare qualcosa nel giornalismo. lei ha sorriso, mi ha fatto notare che anche da piccola volevo fare la giornalista... io non lo ricordavo, poi ha detto che suo fratello lavora al corriere e che lei non ama molto i giornalisti, che sono disumani, cinici, stupidi, che pensano a mettere in mostra se stessi e fare scoop... ha fatto anche diversi esempi... come spiegarle che forse aveva conosciuto degli individui terribili, ma che non sono tutti così? come dirle che c'è anche una faccia umana dietro? certo a volte gli sbagli si fanno, ma li fanno tutti, non solo i giornalisti per fare scoop... eppure la maggior parte la pensa come lei... forse sono io, che pur di credere al fatto che le persone sono prima di tutto persone con una sensibilità, cerco anche l'impossibile per dimostrarlo, però sono contenta perchè fino adesso le mie tesi idealistiche hanno trovato riscontro! p.s.: se c'era sciopero dei giornalisti perchè sposini ha lavorato?
Diana

Grazie Diana. E' vero, non siamo tutti sporchi e cattivi.

Gli HACKERS E ALLAH
Risposte all’appello (inquietante)
1. Ma ce l’hai lo spyware?
2. Ah, non si preoccupi per le cose strane che succedono sul suo blog. Capita spesso che gli hacker "buchino" la piattaforma di blogspot... capita...
3. a occhio direi opera di un hacker.

Non voglio crederci. Io spero sempre che sia stato Allah . Sarebbe piu’ dignitoso.
iran
APPELLO URGENTE (E INQUIETANTE)
Adesso vi racconto una cosa folle. Inspiegabile. Che mi angoscia da ieri. Da quando ciccando sul mio sito, dal mio inseparabile pc, invece del blog che conoscete , mi compare un blog arabo. Arabo. Il titolo e’ “Smiletotheworld”, ultimo post il 24 ottobre. Fra i links uno riporta a Womeniniran
sormontato da questi due occhioni che sembrano chiedere aiuto. Non so spiegarmi, ho detto, perche’ sono un povero cocciuto dilettante sul piano informatico. Un cronista che ha scoperto la magia del web durante notti infinite, nella profonda Russia e che ha imparato (quel che ha imparato) da solo e con l’aiuto di qualche amico che ne capisce. Non so se e’ un virus, l’opera di un hacker. O se c'entri addirittura... Allah. Quello che mi sembra incredibile e’ che voi vediate il blog in maniera normale e io invece no. Quasi un messaggio subliminale. Che accetto come una punizione e come un riconoscimento. Sa, qualcuno di voi, spiegarmi perche’? Per piacere: sto diventando pazzo. Ho cercato anche di creare un nuovo blog, ma niente: quando metto l'indirizzo con il mio nome, torno nell'incubo. Una maledizione.


QUESTI TELEGIORNALI
sono capitato (tramite "blog of the spot") sul suo sito, dove si parla dello sciopero dei giornalisti. Non entro nel merito della discussione (avrò tempo dopo di approfondire). Io ho un blog ma non mi considero un giornalista, semplicemente esprimo delle considerazioni (infatti non ho dato la "notizia" degli arresti dei no-global non perchè volessi occultarla ma pechè in merito non avevo da dire nulla. Se, sempre approfondendo, avrò qualche "riflessione" da fare, provvederò). Forse esco un po' fuori tema... Casualmente negli ultimi giorni ho scritto brevi (e simpatici) post su tg e giornalisti. A proposito dello sciopero sul mio blog ho pubblicato solo due righe. Che non sono altro che l'impressione di un semplice spettatore/uomo comune (quindi non molto importanti): Questo telegiornale va in onda in forma ridotta a causa dello sciopero in atto". Solitamente i telegiornali che vanno in onda sono adattati (almeno secondo chi li concepisce) "alle nostre facoltà mentali" (come dice Luttazzi)! Ma perchè i telegiornali non li trasmettono sempre così (in formato ridotto)? Sposini non era nemmeno cacofonico... Tra le righe di questa "battuta" si nasconde una osservazione che l'informazione (stampata e in tv) sia quanto di più lontano dalle leggi da rispettare nel fare, appunto, informazione (a scuola mi hanno insegnato: chi, come, dove, quando e perchè; brevità ed essenzialità). I telegiornali sembrano sempre più magazine che prima ancora di dare le notizie le approfondiscono e che più che darle vi "entrano" come un reality show improvvisato (Salvo Sottile, pur dimagrito, è da endovena...). E se è il caso insistono inversoimilmente su una notizia cedendo ogni giorno di più alla legge dell'audience. Per carità, non dico che dovremmo tornare all'austerità del passato, ma nemmeno fare di un tg uno show (vedi Studio Aperto) o metterlo in mano ad una macchietta (vedi Tg4). Pretendere l'obbiettività forse è utopistico, ma porsi come modello "Striscia" mi pare il versante opposto!
Luca Mercogliano Uiallalla'!

Il parere di un cittadino (cosi’ attento, poi) conta eccome! Ho visto il sito: stimolante. Non c’e’ da replicare, solo da prenderne atto, tuttavia…una domanda sorge spontanea: ma vedete tutti, rigorosamente, Mediaset?

LE MANIFESTAZIONI NO GLOBAL
E' stato un sabato di mobilitazioni e presidi per il movimento No Global, in segno di solidarietà con i venti arrestati di giovedì notte . Lo slogan per tutti: "Il movimento non si arresta. Libere Tutte. Liberi tutti".In tutta Italia le manifestazioni si sono svolte senza incidenti e con una grossa partecipazione da parte di tutte le persone che si riconoscono nel movimento No global. Trentamila persone hanno sfilato in corteo a Roma. Gli unici momenti di tensione si sono registrati durante il presidio di fronte al carcere di Trani dove in concomitanza con il blocco stradale è cominciata una sassaiola verso l'edificio, gesto che comunque non ha comportato alcun ferimento o tafferuglio.
Il Nuovo

Saturday, November 16, 2002

"La ruota e' stata la piu' grande invenzione dell'uomo, almeno fino a quando non l'ha avuta alle spalle".
Bill Ireland
LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI
Ho letto su UBW un post dove il signor Marco Benanti dalle colonne virtuali del suo blog definisce "merde" i giornalisti italiani perchè oggi scioperano. Una simile visione libertaria non me la ricordo dai tempi del ventennio (imparato sui libri di scuola ovviamente scritti da Togliatti, Gramsci e parentado) e mi sorprende. Le parole "corporativismo" e "libero mercato" a me giornalista non fanno assolutamente ribrezzo, anzi ce ne fossero di corporazioni solide oggi e di mercati liberi. Perchè scioperiamo? Anche per evitare che un quotidiano nazionale che ha cambiato la storia del giornalismo italiano lasci a casa 60 persone da un giorno all'altro, perchè l'informazione in Italia è meno libera di quella bulgara, perchè qualcuno preferisce sfruttare in una cantina 50 co.co.co sei giorni la settimana piuttosto che assumere un praticante. A nessuno ovviamente gliene frega vero? Tanto tra epurazioni e veti incrociati tra poco lavoreranno nei giornali solo press agent e dintorni. Incomprensibile poi pretendere che di vedere "due giornalisti della stessa testata dissentire profondamente durante un’intervista o una trasmissione televisiva". Benanti, lei ha mai visto due metalmeccanici accapigliarsi uno contro l'altro? Un tramviere discutere animatamente con un collega per lo sciopero? Peggio ancora: due esponenti di correnti alternative fronteggiarsi in un dibattito pubblico? Le dà forse fastidio il sindacato unico come a qualche collega? Si candidi, esponga le sue tesi e raccolga i voti. Avanti c'è posto.
Barsauro

Sui giornalisti. Marco Benanti si esibisce con un articolo e qualcuno s'incazza di conseguenza... così iniziano una serie di botta e risposta tra Sauro e i lettori dell'UBW (cos'è? la finestrella sulla nostra testa) e altri "immischiati" nell'argomento. Aspetto di leggere altre opinioni. La mia è semplicissima: perchè prendercela? "Noi" giornalisti siamo tutti merde. Ma c'è merda e merda. Io ad esempio sono merda di elefante: provate a schiacciarla...
Proserpina

Io penso molto banalmente che le merde ci siano dappertutto. Ma il problema non e’ la presunta merda (cioe’ i giornalisti), ma quell’autentica leccornia di democrazia che resta la liberta’ di stampa. Vogliamo far sparire tutte queste merde e mettere in piedi poche agenzie , cosi’ che le fonti siano facilmente omologabili ? (gia’ succede: nel contratto e’ sparita la figura dell’inviato, con la scusa dei costi). Vogliamo fare come in Nigeria dove le notizie te le da’ il governo o e’ meglio tenerci tutta questa massa di pazzi scatenati che bene o male alla fine (tutti insieme) raccontano la verita’? forse e' meglio, credetemi, tenersi qualche merda.

Caro signor Scaccia, ha scritto che nessun altro blog ha dato la notizia degli arresti dei no global. Ok, stavolta ci ha dato il "buco", ma noi non abbiamo redazioni attrezzate e personale qualificato come il suo. A parte gli scherzi, ho scritto qualcosa sul mio blog poco fa, tra l'altro niente di così interessante (ripreso sotto). Ho per lei invece un'altra domanda. Con che spirito vive lo sciopero di oggi? Sembra fatto su misure per le nostre discussioni su precariato, libertà e pluralità di informazione... Poi. L'informazione è lo specchio della società. Sacrosante le sue affermazioni. Ma chi lo deve fare questo passo indietro? Credo invece che di passi prima del baratro ce ne siano da fare ancora tanti. Io ho sempre sostenuto che il giornalismo dovesse riscoprire una propria identità che le permettesse di acquistare maggiore autonomia nella società. Questa tesi oggi la sostengo più di prima. Soluzioni? E mi pare che anche l'Ordine non intenda percorrere questa strada. Lo stesso Del Boca qualche mese fa è venuto nella mia facoltà dicendo che il futuro del giornalismo era tecnologico, vedremo... le ripeto che sono un romantico del giornalismo, a me piace pensare il cronista per la strada, non nei Palazzi o dietro scrivanie. Peccato che la tendenza generale non mi sembra proprio questa. Allora evviva le veline e la cronaca rosa, che poi vendono più di qualsiasi altra notizia... Pessimismo cosmico?
Io e Martina aderiamo comunque nel nostro piccolo allo sciopero indetto dai giornalisti, con la viva speranza che qualcosa cambi... in meglio, ovviamente!
Samuele Venturi

Un giornalista e’ realmente indipendente quando lo e’ il suo editore. Perche’ gli permette di scrivere quello che pensa e quello che trova se e’ semplicemente interessante, e non gradito a chicchessia. Purtroppo in Italia non abbiamo piu’ editori puri, per colpa soprattutto dei non-lettori. Si parla sempre della liberta’ della stampa anglosassone. Conosco bene gli inglesi. Lo sai che tutti, ma proprio tutti, acquistano due quotidiani il giorno: uno nazionale e l’altro locale e molti anche un terzo, quello dei pettegolezzi. Da noi va bene se ne comprano uno: ed ecco perche’ in quell’uno ci deve essere tutto, cronaca nazionale, locale e pettegolezzi. E allora chi deve cominciare? Tutti , dobbiamo cominciare, come cittadini. Il discorso vale naturalmente anche per il sindacato che ha accettato l’informatizzazione totale. Quella che volevano gli “editori”.. L’ho detto prima: Con l’alibi dei costi si e’ svilito un mestiere bellissimo e difficile e importante. Figurati, io sono un giornalista di strada…… Una volta mi ha detto Ettore Mo, il principe degli inviati: “Sei l’ultimo dei mohicani”. Naturalmente non si riferiva a me, ma alla mia generazione. Te ne potrei raccontare tante. Per esempio quella volta in Kuwait. Appena arrivati, ci siamo resi conto che le vere vittime erano i palestinesi. Alla faccia di tutte le agenzie. E lo abbiamo raccontato. Vogliamo stare tutti davanti al computer? A leggere tutti le stesse fonti? Non chiedermi pero’ come si puo’ fare a cambiare: non lo so. Intanto, comunque, non accettando “dentro”. E i giovani dovrebbero essere come te (come eravamo noi): sempre a interrogare e interrogarsi. Eccoti l’ultima. Sai che diciamo fra noi ? Che importante non e’ darsi risposte, ma farsi domande. Io sono diffidente di natura.
L'ARRESTO DEI NO GLOBAL
Leggendo i capi d'accusa mossi ai 20 no global indagati rimango molto interdetto. Se realmente queste persone hanno messo a ferro e fuoco Genova e Napoli allora vanno arrestate, e non importa se a Firenze il Movimento non ha generato caos. Questa ipotesi però non mi convince ugualmente. Se poi i 20 no global avevano creato una associazione terroristica vanno arrestati, ma a quanto sento non c'è una sola prova. E quindi che cavolo di operazione sarà mai quella dei ros? E con che criterio i pm hanno intimato l'arresto? Dopo la pace e la tranquillità di Firenze ripescare il passato del Movimento era l'unico modo per gettare ombre sul futuro. Queste alcune considerazioni, ma senza una presa di posizione ben precisa, perchè ancora non riesco a seguire l'evolversi della vicenda. Due parole sull'informazione data dai media. E' legittimo dare la notizia, ovviamente, non se ne poteva non parlare. Ascoltando il servizio del tg5 sinceramente - e forse distrattamente - mi è parso di capire che questi capi di accusa erano davvero pesanti e tutti inconfutabili. Seguendo invece Otto e mezzo ho capito che niente era dimostrato. Ripeto, forse ero distratto durante il tg.
Samuele Venturi
firenze
Dallo spiritaccio di Gattomamone

FIRENZE NON SOLO: BLOGGANDO QUA E LA’
Hanno avuto torto tutti gli uccelli del malaugurio ( e quanti ce ne sono in giro e volano basso, bassissimo ...) che si aspettavano un raduno no global a Firenze macchiato da cruenti fatti di cronaca. Eh sì, è andata bene, alla grande ! Grande partecipazione popolare ( dalle cinquecentomila al milione di persone), clima festoso fino a tarda notte, contenuti e divertimento in felice connubio. Meno male! Non è che avessi molti dubbi al riguardo, ma se devo essere sincero alla vigilia della manifestazione tranquillissimo non mi sentivo ( e non solo perchè l'autunno in parte mi dis-ottimizza). Non perchè non avessi fiducia nel pacifismo e nella buona fede dei dimostranti, tutt'altro; ma perchè in queste circostanze, si sa bene, ci vuole molto poco, una rissa imprevista causata da questioni calcistiche, una richiesta di "accensione sigaretta" rimasta inevasa, un poliziotto Van Damme o qualche spettrale "provocazione in nero" e si passa dalle belle frasi, dall'atmosfera gioiosa allo scontro di piazza pericoloso e violento. Stavolta tutti sono stati attenti a che tutto avesse un tranquillo epilogo; la qual cosa fa venire molti ulteriori dubbi ( come se ce ne fossero pochi sinora...) sui perchè più nascosti e incomprensibili ad un analisi superficiale dei terribili "giorni di Genova". 'E filato via tutto liscio come l'olio a Firenze, ma On. Violante, era proprio necessario ringraziare il ministro Pisanu ( che a dispetto del cognome toscano veniva da un po' più lontano, dalla meravigliosa Sardegna) pubblicamente ? Quale merito avrebbe se non quello di aver fatto il suo dovere, ascoltando con meno protervia dei suoi colleghi di coalizione le parti in causa? Cosa che era forse sfuggita al suo predecessore che ora è tornato a riorganizzare le fila del Partito del Capo. In pratica ha svolto come doveva il suo compito, non ha rifiutato i consigli e gli aiuti della sinistra parlamentare ( un furbo a tre cotte, insomma..), ma niente di particolarmente lodevole, quindi, ordinaria amministrazione...per uno che presiede gli Interni e non la Commissione yz ..almeno...Troppo generoso Violante, i cui interventi pubblici purtroppo continuano ad essere dei meravigliosi affreschi di inutilità, momumenti alla "parola di troppo che a nulla serve tranne a dire per dire". Eh già ! Dico, il maggior partito della sinistra avrà altre frecce al suo arco, no? E allora perchè non giocarsele ? Prima che sia troppo tardi? Cosa si augurano, Lor Signori, di rimanere a galla continuando a viaggiare in un sempre più vetusto Titanic ?
Casimiro

Tra poco di nuovo Frigo in edicola...prenotatelo! Ci sarete anche voi?
Frigomag

Ok ok... in questo periodo ho trascurato molto il mio blog e quindi l'attenzione di chi ogni tanto passava di qua a leggere qualche commento... ma ci sono congiunture, a volte, nelle quali risulta difficile anche solo trovare il tempo per le cose che ci piacciono di più. Oggi però torno a scrivere su questo diario di bordo perché credo che quando una persona ha davvero le idee chiare... vada riconosciuto. Bush per esempio... chi ha le idee più chiare di lui? Una guerra se la deve inventare per forza prima che scada il suo mandato... lo hanno fatto tutti i suoi predecessori... Alcuni - più fortunati - non hanno nemmeno dovuto metterci troppa fantasia, come Clinton in Croazia... o Bush senior in Iraq...ah dimenticavo... una guerra da vincere, sennò non vale... ci vorrebbe una di quelle guerre facili facili... facili davvero, dico, mica come quella contro i Talebani che sembrava un gioco da ragazzi, e lo era davvero, con l'unico, piccolo particolare che il gioco in questione era la mosca cieca... Pro o contro la guerra in Iraq? Che dilemma... Fior di signore ingioiellate dibattono la questione nei salotti bene delle grandi e piccole città di tutto il mondo tra una tazza di thé e dei biscottini al burro... Personalmente sono contro. Motivo? Non credo nella buona fede dell'America che si sente addirittura di sovrintendere alle decisioni della Nato. Non credo alla propaganda che vuole l'Iraq armato fino ai denti, soprattutto chimicamente, quando si mostra disponibile a qualsiasi controllo. Non credo a chi pensa che Saddam stia mantenendo il potere su un popolo fiaccato da un embargo che dura da più di dieci anni, con la forza, ma credo invece che i popoli arabi abbiano un orgoglio e un senso di appartenenza al gruppo, nella difficoltà, che noi occidentali nemmeno ci sognamo... credo al denaro, come unico vero dio riconosciuto oggi al mondo, e a suo fratello petrolio... più liquido ma altrettanto catalizzatore... e soprattutto credo ad una cosa... credo che l'uomo sia un meravigliosa creatura che agisce guardando il mondo da un'ottica sbagliata: non ha ancora capito che il vero potere non sta nell'acquistare le cose che si possono comprare, ma nel possedere, ammirare e e riuscire a mantenere quelle che non saranno mai in vendita... questione di menti...
Axiablog

Sono a favore della ricerca, in tutti i campi, e penso che l'Italia con la sua politica di scarsi investimenti su di essa non fa altro che causare la fuga dei cervelli all'estero, specialmente verso gli States. Sono a favore della ricerca sì, ma mi sembra da quello che leggo che spesso molti soldi siano buttati al vento. Ieri ho letto che da una ricerca effettuata risulta che STIRACCHIARSI LA MATTINA AL RISVEGLIO FA BENE!!!! Stiracchiar si la mattina fa bene ai muscoli?????!!!!!!!!!!! Ma dico io: ci voleva una ricera effettuata per chiisà quanto tempo da chissà quale Università, finanziata da chissà quale organo per arrivare ad affermare questa lapalissiana verità? Ma è normale che fa bene, altrimenti non ci verrebbe spontaneo di stiracchiarci quando ci alziamo!!!! C'erano dei dubbi in proposito? Cosa c'è di strano tanto da portare a investire soldi in una ricerca del genere.
Amores Perros Amorebastardo

iraq
ACID CAMERA di Roberto Mangosi

E' passato un anno e il "Corriere della sera" del giorno dopo mi fa ancora compagnia nella pila di giornali e libri sulla scrivania; di quel giorno ricordo tutto: c'era bel tempo e io stavo studiando per l'esame di "elaborazione automatica dei dati" anche se in realtà stavo combinando poco. Per caso mi sono sintonizzato su radio 24 proprio nel momento in cui davano l'annuncio che il primo aereo aveva centrato una delle Torri Gemelle; poi ero andato a fare qualcosa fuori da casa e ritornato accendo la tv per cercare sul televideo notizie sullo schianto. In quel momento (le 15.15) c'erano già in onda le edizioni speciali dei tg perché anche il secondo aereo aveva centrato l'altra torre; non riesco più a staccarmi dalla tv fino a sera. Poi c'è stata la guerra, "lo straccio di pace" di Emergency, il brutto attacco del "Foglio" a Gino Strada e a "Emergency", Al-Jazeera, le videocassette di Bin Laden, l'USA day e il giorno stesso la manifestazione pacifista; tutti, credo, ci ricordiamo tutto. Oggi è il giorno del ricordo, della commemorazione dei morti ma sembra sempre di più imminente una nuova guerra in Iraq. Sfogliando per l'ennessima volta il Corriere del giorno dopo, ho notato che, l'articolo che parlava dei palestinesi festanti dopo la tragedia (pag. 13), era stato scritto da da Maria Grazia Cutuli. Era l'autunno del 2001. La mia ed altre riflessioni degli internauti italiani sull'11 settembre di un anno fa li potete trovare nel blog Davide 11 settembre.
Davide Lasensa

Ringrazio inoltre, sia pure in ritardo, per la citazione Italia@oggi e alcuni blog, fra cui: Mantovasport, Genteveneta e Fuoridalcoro.
CHAT: ERRORI E AMORI
(Started on Sat Oct 26 14:18:22 2002)
“Non sono ufficiale... ma certamente gentiluomo…”. Kriss ha 46 anni. Da vent’otto in marina. Ha avuto paura nel Golfo e in Libano. “La paura c’è sempre” scrive. “Ma poi si fanno le cose da professionisti e non ci pensi. Il pericolo lo si affronta, e quando passa è passato. Una botta di adrenalina e poi si ricomincia. Due aerei libici abbattuti da f14 americani. Là ci fu il mio battesimo. Quindici giorni di mare a pattugliare la linea della morte. Gheddafi la chiamava così. Navi russe con i missili in rampa puntate contro di noi”.

Altre storie strane, accattivanti, straordinarie di chat raccontate da Laura Bogliolo in Chatmania.
Manda le tue storie di chat.
ARRESTI DEI NO GLOBAL: DUBBI E RABBIA
il blitz che ha portato ieri all'arresto di 20 "disobbedienti" per "Cospirazione politica mediante associazione, al fine di turbare l'esercizio delle funzioni del governo, effettuare propaganda sovversiva, sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello Stato" completa, purtroppo solo per ora, il cerchio di una strategia esplicitata per la prima volta a Napoli, poi a Genova, di criminalizzazione del dissenso politico extraparlamentare fino a ieri, grazie alla presenza dei media indipendenti, scarsamente efficace quanto successo ieri, nato nel chiuso di questure e tribunali, può cambiare completamente la situazione e se lo si legge come io faccio, magari con un briciolo di paranoia, insieme alle notizie, ad esempio, delle indagini contro Mascia e Bernardini o della task force telematica che starebbe monitorando e indagando "tutti" i siti dell'area antigovernativa, il quadro che ne esce ha un sapore amarissimo di deja vu fine anni sessanta che spaventa chi, come me, quegli anni e gli inestricati intrecci fra aree di governo, estremismo di destra, servizi come sempre deviati ricorda, insieme ai loro esiti devastanti la pochezza della classe politica al governo, poi, aggrava non di poco la mia preoccupazione, non dissimile da quella espressa ieri sera da Giuliano Giuliani a Primo Piano, al cui appello mi associo: ai gruppi del dissenso a non cadere nella trappola, a noi che "ricordiamo" a non lasciarli soli per oggi sono previste mobilitazioni un po' ovunque.
Melba Parolepensieri

con melba stamattina ci chiedevamo che c'entrasse la procura di cosenza con le indagini sui fatti di napoli e genova. scopro in un articolo di Giuseppe D'Avanzo che il laborioso lavoro dei ros condensato in un dossier di 980 pagine e' stato presentato prima ai pm di genova che lo hanno trovato inutilizzabile poi a quelli di torino con il medesimo risultato poi a quelli di napoli che ugualmente trovano che dal punto penale il dossier sia fuffa e infine tentano con cosenza, e a cosenza il pubblico ministero fiordalisi si convince delle buone ragioni dei ros
Pippi

Oso qualche considerazione. La premessa è che a) non ho mai menato e non sono mai stato menato b) non sono mai entrato in un tribunale c) se ci sono due lauree lontane, sono quelle in ingegneria ed in legge. Quindi sono al livello giusto di incompetenza per usare il buon senso, l'unico mezzo che ho a disposizione. Questi sono stati arrestati a) come membri di associazione sovversiva b) per danneggiamento a cose. La prima accusa è molto grave, vicina al terrorismo, ma occorrono riscontri precisi. Se ci sono, i 20 andavano arrestati. Domanda: ci sono? La seconda accusa ha una sua plausibilità, riguardo Genova e Napoli. Non ce l'ha per Firenze nè per Roma (la sera dello USA day di Ferrara ci fu una manifestazione molto grande di no global senza nessun incidente). Quindi roba vecchia che va perseguita ma senza Trani, Latina etc. Forse pure senza arresti...Lascio a voi le considerazioni sul danno indotto che tutto ciò provoca dopo che a Firenze le cose sono andate bene.(...) Gran brutta storia, qualsiasi sia la conclusione.
Primo Casalini da Sabellifioretti

Sono contento di non essere andato a Bologna per il compleanno di Polaroid. Uno rischia di mettersi nei guai, di questi tempi. Intanto si sono ritrovati in parecchi da diverse parti d'Italia, che è già sospetto: una bella accusa di associazione sovversiva ci starebbe tutta. Poi è gente criticona, che sui blog scrive peste e corna del Governo. Obiettivamente Lo ostacola. Almeno uno di loro era a Genova per il G8 (vuoi che non gli sia rimasta una sciarpina da qualche parte?). Erano sicuramente in possesso di bottiglie di vino contundenti e di CD musicali che in mani esperte diventano terribili lame rotanti. Ho fatto bene a non andare a Bologna. Mica ci tengo a diventare un esperto di edilizia carceraria.
Cantiere news

L’ordine di arresto emesso da un giudice di Cosenza contro una ventina di militanti e agitatori «no global» della «Rete meridionale del Sud Ribelle» porta la data del 4 novembre, ma la sua esecuzione è stata rinviata fino a ieri per non caricare di ulteriori tensioni il temutissimo Social Forum europeo di Firenze. Nonostante il posticipo, tuttavia, il provvedimento che ha portato in carcere 13 persone e altre sette alla detenzione tra le mura di casa, ha avuto ugualmente l’effetto di una bomba a orologeria. Non solo per le prevedibili proteste di piazza, ma anche per l’esplosione di reazioni politiche all’iniziativa giudiziaria. Nuove polemiche sono già aperte sul cosiddetto garantismo a intermittenza, invocato a seconda del colore presunto delle toghe in azione e delle categorie di appartenenza delle loro presunte vittime: quando vanno in galera i poliziotti va bene e quando ci vanno i manifestanti no, accusano da destra a sinistra, e viceversa. Ma sembrano polemiche mal fondate. Perché l’autonomia e l’indipendenza della magistratura sono valori da difendere e salvaguardare comunque, così come la presunzione d’innocenza degli indagati. A prescindere che questi siano uomini dello Stato o «disobbedienti» dichiarati, o dalle supposte inclinazioni politiche di giudici e pubblici ministeri. Si tratta di valori da rispettare anche nel caso dell’inchiesta cosentina, ovviamente. Ma ciò non significa che la lettura delle carte svelate fin qui dall’accusa e il quadro indiziario che emerge dal provvedimento non possa destare alcune perplessità.
Giovanni Bianconi Corriere della Sera

Al di la’ di quelli che saranno i riscontri concreti che la pubblica accusa riuscirà a portare per dimostrare la consistenza delle accuse di sovversione e cospirazione politica che sono alla base degli arresti dei no global della retata cosentina, incuriosiscono due cose. La prima riguarda la titolarità di questa Procura a procedere per fatti avvenuti in altre città italiane e, a rigore di logica, di competenza di altri uffici giudiziari. La seconda è la scelta del tempo, assolutamente casuale si dirà, in cui l'operazione è stata ordinata. E cioè dopo la civile e pacifica manifestazione che lo stesso movimento aveva organizzato a Firenze e all'indomani della visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano. Due avvenimenti che, si sapeva, avrebbero blindato le prime pagine dei giornali e che oggi, come il lettore può constatare, sono invece riservate ad una iniziativa giudiziaria che ha spaccato il mondo politico. E che rischia di innescare una mina pericolosa sul finire di un autunno surriscaldato da una parte dalle minacce del terrorismo internazionale e, dall'altra, da una vertenza sindacale di tutto rispetto. La lunga ed articolata ordinanza di custodia cautelare sostiene che non è stata criminalizzata alcuna manifestazione di pensiero né tanto meno la legittima libertà di dissenso del movimento no global, ma comportamenti e atteggiamenti finalizzati a minacciare quel bene giuridico che è rappresentato dalla sicurezza dello Stato e dall'ordine pubblico. Resta da spiegare come e perché si è arrivati ad emettere provvedimenti restrittivi della libertà personale a tanta distanza dai fatti e dopo che a Firenze questo stesso movimento, in assenza di provocazioni di parte e in presenza di un servizio d'ordine bene organizzato, ha dimostrato non solo di saper manifestare pacificamente, ma di conquistare la simpatia e la fiducia di una città che non ha esitato a pentirsi della diffidenza mostrata alla vigilia del raduno. Il Paese non aveva bisogno di creare nuove occasioni che rischiano di alimentare focolai di protesta e magari vanificare i risultati di Firenze. Forse una maggiore prudenza nel valutare e contestare i vecchi e ormai arrugginiti reati associativi di sovversione avrebbe evitato tutto ciò e le prime pagine dei media si sarebbero occupate d'altro. Con buona pace dei magistrati cosentini.
Roberto Martinelli Il Messaggero

Appena si è sparsa la notizia dell'arresto di Francesco Caruso e di altri diciannove militanti no global, il tam tam del movimento si è messo in moto, e nel corso della giornata di ieri ha dato vita a in decine di presidi, manifestazioni, cortei nelle città italiane. Da segnalare infine che la protesta si è spinta anche fuori dai confini italiani: alcune decine di persone hanno manifestato davanti all'ambasciata d'Italia a Londra. Sarà però oggi il giorno in cui la mobilitazione del "movimento dei movimenti" diventerà protesta organizzata in molte parti d'Italia. Continueranno presidi e sit-in, mentre in almeno quattro città ci saranno veri e propri cortei. A Roma partirà alle 15.30 da Piazza Esedra una manifestazione organizzata dal Social Forum europeo; a Firenze i no global sfileranno dalle 10 di mattina con partenza da Piazza San Marco; corteo nel pomeriggio anche a Napoli, da Piazza San Marco, mentre a Palermo il movimento si ritroverà a piazza Politeama.
La Repubblica

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Friday, November 15, 2002

E IL TERREMOTO, TUTTO DIMENTICATO?
Dopo che hanno rubato, si mettono le porte di ferro. Dopo il disastro di San Giuliano, nelle scuole di tutt’Italia si corre ai ripari, con controlli di esperti, dichiarazioni di agibilità, chiusure di classi o intere scuole “non sicure”. La situazione è seria, certamente, le strutture di molti istituti italiani sono fatiscenti: solo che ci si poteva pensare prima, anziché far degenerare il tutto in una fobia incontrollata e, in molti casi, esagerata. E come ci si poteva aspettare dalla tragedia è nato un ottimo spunto per non andare a scuola, come se non fossero bastate le miriadi di scioperi che hanno costellato questa prima parte d’anno scolastico. Ad approfittare sono loro, gli studenti: li ho ritrovati tutti in mezzo alla strada, i ragazzi della ragioneria che è di fronte la facoltà. Una scena che ho vissuto non so quante volte: i soliti tre o quattro che organizzavano scioperi e manifestazioni (alcune legittime, altre meno) e gli altri, la massa, indecisi sull’entrare o no, impazienti di attendere la notizia che un altro giorno di scuola è saltato. Pamela delle 99 posse girl, rappresentante in un istituto professionale di Cassino, mi spiega l’accaduto: “non entriamo semplicemente perché non ci fidiamo dei controlli che ci sono stati, o meglio, che il Preside assicura ci siano stati, mentre che altri negano”. Uno sciopero ad oltranza, anche fino a Natale, una manna per gli svogliati dello studio. Una fobia collettiva, una situazione che ricorda un po’ quella della mucca pazza, se mi permettete il paragone: scoppia l’epidemia, tutti vegetariani. Qualche controllo, il tempo che passa, si ritorna a mangiare carne. Che sceneggiata…
Riccardo Galletti Immenso.

Rewind... un aiuto per il Molise. Sarebbe stato bello una volta tanto vedere la tv schierata tutta insieme in uno spettacolo a favore dei terremotati ed invece... anche in casi come questo la guerra fra reti ha prevalso, mettendo in secondo piano lo scopo principale. E cosi' fra gli appelli patetici dei grandi vip da una parte, ed un asta altrettanto patetica dall'altra e'cominciata la conta: chi ha fatto di piu? quale programma e' stato piu' segiuto? Anche in questo caso non si sono risparmiati, la famosa macchinetta Auditel ha preso il sopravvento . Avrei voluto ricordare gli angeli di San Giuliano con la messa in onda di una bella favola e d una trasmissione si, di solidarieta', ma almeno per una volta abbattere le barriere dei canali...qualcuno ha detto**se la tv fosse un po' meno competitiva, secondo me, ne guadagnerebbe in termini di comunicazione e anche di tranquillita' “Ciò che non fa bene all'alveare non può far bene alle api”. (Marco Aurelio)
Silvia M. Unaparolaperte.

Lo sai , cara Silvia, cosa ci dicono le vittime di qualche disastro quando vedono smontare le tende televisive? “Non andate via, quando andate via non esistiamo piu’”. Triste, molto triste. E ingiusto.

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TRATTATI COME SOVVERSIVI
Qualcuno lamentava che a Firenze non c'erano stati scoop? Eccolo lo scoop, in Campania. Vediamo come si comportano i Tg ADESSO. Io un po' me lo immagino... Vediamo quanto ha significato il Social Forum di Firenze. Vediamo anche quanto è realistico l'appello di Rita: "L'informazione non ci aggrada? Okkupiamo l'informazione. Informiamo noi." Se fossero confermate, le accuse contro Caruso & C. sono tali da mettere ognuno di noi nel mirino della legge: "Propaganda sovversiva, istigazione a disobbedire alle leggi dell'ordine pubblico". Cosa vuol dire, concretamente?
Bruno Cantiere news.

Concretamente e’ una brutta storia. Associazione sovversiva, come i terroristi. Caruso nel carcere di Trani, come i brigatisti rossi. Non mi piace, se vuoi il mio parere, proprio perche’ a Firenze erano stati fatti passi avanti molto importanti nel dialogo. Qualcosa nel sistema giudiziario forse non funziona se una piccola Procura puo’ mandare all’aria tutto. Pero’ voglio continuare ad avere fiducia nella giustizia: ho conosciuto Caruso a Napoli quando venti poliziotti sono stati messi in galera perche' violenti. I tg? Non li ho visti tutti, ho visto il mio, il Tg1. Che ha aperto con la notizia, naturalmente, corredata da tre servizi in cui si dava conto delle varie posizioni. Cioe’ prima il fatto (il fatto resta l’arresto) poi i commenti, le reazioni, le rimostranze del mondo no global. Credo che si sia trattato di informazione corretta. Cioe’ che ha dato conto di tutto e di tutti (magari non sarai d’accordo, mi dispiace). Devo aggiungere pero’, in conclusione, una nota personale: la tua mail mi e’ arrivata stamattina prima addirittura che pubblicassi sul blog la notizia. Evidentemente ti eri indignato. Ho aspettato per metterla in attesa di ricevere quella che prevedevo una valanga di mail sullo stesso tono. Invece la tua e’ rimasta l’unica, in assoluto. Come non mi pare che (per ora) sugli altri blog ci sia niente. Magari domani sara’ un altro giorno.
MANDA UN COMMENTO

Leggo in ritardo (mea culpa) che le è piaciuta la frase di Sigal. Per il me lettore è orribile, ma per me spprendista giornalista rappresenta, in qualche modo, un assioma del mestiere (se mai ce ne sono). L'ho messa nella testata del mio blog come una sorta di provocazione a me stesso, è come se mi dicesse sempre mentre scrivo (perchè è anche impressa su un post-it in basso a destra nel mio monitor): "Puoi verificare tutte le fonti che vuoi oppure comportarti da testa di cazzo e non farlo, puoi scrivere magnifici elzeviri o commettere imperdonabili errori di ortografia, avere in mano un prezioso scoop oppure la cronaca di una insignificante festa paesana, ma alla fine quello che conta è sempre quell'assioma lì". E quando lessi la frase di Sigal sul libro di un mio professore rimasi esterrefatto, come avessi ascoltato i messaggi diabolicamente subliminali della musica di Marylin Manson. Ma come, pensai, ci insegnano queste cose..? Eppure è così. Ma poi ti propinano gli Shudson di turno, con arringhe sull'obiettività del giornalismo e allora ti casca le palle. Molto meglio il sensazionalismo, pensi. Ma poi rifletti, cominci a scrivere, e allora vai secondo coscienza, senza regole, sperando che nessuno ti prenda a calci... Va bè, fin qui, il significato che per me ha Sigal (di cui ammetto di aver letto, nella sua produzione letteraria, solo questa frase). Tornando a noi mi trovo in parte d'accordo con Leonardo. Dice di aspettare l'avvento dell'informazione telematica e si augura una tv elettodomestico. Magari, dico io, ma finchè ci governa un comunicatore non sarà così. Forse diventerebbe come dice Leonardo se ci governasse il signor De Longhi, allora tutti "pinguini". E sono sostanzialmente d'accordo con lei, anche se non sarà mai compreso nella categoria "Home-page personali" ma più facilmente in quella "Giornalisti-professionisti". Ma non le chiediamo, almeno io, di secolarizzarsi tra noi, è giusto così. Insomma io mi chiedo perchè queste altre notizie (riprese dall'ultima intervista alla Fallaci di Panorama) non sono entrate nell'agenda setting dei mass-mesia nei giorni del SFE, spostando forse su altri binari della discussione. La vittoria di Bush nelle elezioni a medio termine, il tira e molla sull'attacco all'Iraq, gli ispettori imposti dal Consiglio di sicurezza, a vittoria degli islamici in Turchia e se questo Paese posso o meno "entrare in Europa. Erano più notiziabili - e torno sui binari giusti - eventuali disordini al SFE. Ma stiamo scherzando? Però è quello che il pubblico, cioè l'audience voleva sapere. C'è un errore di fondo, secondo me, i mass-media così fanno varietà non informazione. Lo so, signor Scaccia, penserà che non siamo mai soddisfatti dell'informazione, ma ancora una volta è un elemento di discussione, io mi pongo domande e se lei vuole mi risponde. Concludo il mio intervento più che prolisso e anche noioso riportando un'altra bella frase - anche questa la conservo gelosamente -, di Beppe Severgnini, apparsa a pochi giorni di distanza dal delitto di Cogne, divenuto vero e proprio evento mass-mediatico. "dobbiamo fare tutti un passo indietro nel nome della sobrietà. I media devono aiutare a capire invece di solleticare curiosità. Ma i media non possono trasformarsi in precettori e imporre rinunce assolute [...] dobbiamo quindi operare insieme". I media sono schiavi dell'audience?
Samuele Venturi

Sono assolutamente d’accordo, caro Samuele, sul passo indietro. Hai ragione: e’ un grande elemento di discussione. Vorrei ricordarti comunque che l’informazione e’ lo specchio della societa’. E se siamo arrivati a queste degenerazioni nel giornalismo e’ colpa probabilmente dell’imbarbarimento generale. Forse e’ vero che e' stata superata la soglia e, dunque, si puo’ solo tornare indietro. Guadagnandoci tutti.

Bisogna stare attenti a non commettere errori. Oriana Fallaci e' stata una scrittrice di successo, ha avuto il suo periodo d'oro, ma come tutti sappiamo il declino dell'eta' …..
Quepos

Amico mio, questo – lo so – e’ solo l’inizio della tua mail e ti chiedo scusa. Ma la signora ha il vizio di querelare e io l’ho da poco sfiorata (in genere chiede miliardi). Sulla sostanza siamo d’accordo, ma ti posso garantire che era gia’ cosi’ undici anni fa, durante la guerra del Golfo. Chi mi segue da tempo sul blog lo sa: l’ho conosciuta a Dahran, in Arabia Saudita, prima di entrare in Kuwait. Ogni sera litigate furiose. Mai stata simpatica, la signora. Neanche da giovane, dicono.
scontri napoli
ARRESTATI NELLA NOTTE I NO GLOBAL DEL SUD: ANCHE CARUSO
Il leader del No Global di Napoli, Francesco Caruso è stato arrestato nella notte dalla Digos di Benevento. E' accusato di associazione sovversiva finalizzata al sovvertimento dell'ordine costituzionale e propaganda sovversiva. L'arresto è avvenuto in casa della fidanzata, a Fisciano, vicino a Salerno. Nell'operazione, condotta anche dai carabinieri dei Ros, sono state arrestate venti persone (sette sono ai arresti domiciliari, tredici in carcere) in base ad altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica. Oltre a Caruso sono stati arrestati Francesco Cirillo e Giuseppe Fonzino, capi dei movimenti "no global" di Cosenza e Taranto. Altre 22 persone risultano indagate. L'inchiesta interessa almeno cinque regioni: Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia. Stando alle accuse, Caruso, Cirillo e Fonzino sarebbero i capi di un'organizzazione sovversiva denominata, "Rete meridionale del sud ribelle". L'organizzazione avrebbe avuto come finalità la messa in atto di azioni sovversive e di devastazione in occasione di appuntamenti internazionali come quelli di Genova, in occasione del G8, e di Napoli. Secondo la Digos, sarebbero emersi collegamenti con gruppi "Black blok". Collegamenti che, sempre stando a fonti dell'inchiesta" sarebbero stati confermati dal ritrovamento nelle abitazioni di alcune delle persone arrestate di mazze di ferro, bastoni, maschere e passamontagna utilizzati durante manifestazioni "no global". In particolare, dicono fonti delle indagini, dopo gli scontri accaduti a Genova nel corso del G8, era stato progettato che il gruppo facente capo alla "Rete meridionale" si sarebbe dovuto organizzare formando un "blocco rosso" da porsi dietro i "Black blok". La Repubblica.
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Thursday, November 14, 2002

Non serve tanto il desiderio di credere quanto quello di scoprire, che è esattamente il suo opposto
Lord Bertrand Russell
FIRENZE: LA TV E I BLOG
Io non so, onestamente, se il forum sia stato molto o poco coperto dal giornalismo televisivo. Ero a Firenze e non ho potuto vedere la tv. Ma non mi sembra una cosa tanto grave. Quando ero bambino mi sembrava che tutto accadesse solo in diretta tv. Ma ora è diverso: c'è internet, la radio, i quotidiani. E non sono cresciuto solo io, nel frattempo, ma anche altri milioni di persone. A costo di sembrare un po' antipatico, confesso di attendere il giorno in cui anche noi italiani cominceremo a considerare la tv come i nostri cugini francesi, tedeschi, anglosassoni: non l'agorà nazionale, ma un elettrodomestico utile a intrattenere le massaie mentre stirano e i bambini dopo i compiti. Il giornalismo serio (anche per bambini e massaie) dovrebbe percorrere altre vie. Quanto ai blog, non credo che debbano mettersi in competizione col giornalismo 'ufficiale'. Il mio, almeno, non ha questo scopo. La cosa più interessante dei blog non sono gli eventuali scoop (e lei ha ragione, a Firenze non ce ne sono stati), ma il nuovo rapporto che s'instaura tra lettori e autori, come me e lei. Credo che questo tipo di rapporto in futuro cambierà profondamente la figura del giornalista, anche se non saprei dire in che modo. Ma in meglio, mi auguro.
Leonardo

Il giornalismo serio si puo’ fare dappertutto, anche in televisione. Ma e’ vero che a quell’”elettrodomestico” si da’ troppa importanza. Ogni cosa che avviene (o non avviene) in Tv diventa un evento. Sbagliato: al tempo d’oggi e’ una fonte di informazione e di intrattenimento, come altre. Sui blog ho gia’ detto e siamo d’accordo: la grande svolta e’ il rapporto diretto. Buon blog, allora.

”e anche Mim*mina e’ seria e concreta (ma quando parlo dei blog mi riferisco proprio ai vostri, non a quelli dei giornalisti di professione: la novita’ e’ questa)”.
Non mi sono spiegata. Non mi riferivo ai blog dei giornalisti, ma al numero di giornalisti professionisti che si è accorto dell'esistenza dei blog. Per dirla in altro modo: i blog sono stati (forse) la novità di Firenze, ma quanti al di fuori del mondo dei blogger conosce l'esistenza dei blog? I blog sono serviti per discutere, ma temo che siano serviti a discutere solo all'interno del mondo dei pochi che hanno un blog, perché si tratta di un fenomeno ancora marginale nel nostro Paese.
”Al di la’ delle parole, a dar retta al sondaggio (anche quello che ho visto sul sito di Samuele concorda in sostanza) genericamente si ritiene che prima del social forum ci sia stata una cattiva informazione, buona invece durante e dopo”
Secondo me durante e dopo non è stata buona ma migliore rispetto a prima. Come dicevo, è sempre mancata l'attenzione ai contenuti e ci sono state sempre alcune distorsioni.
”Ma mica finisce qui”.
Lo spero bene!
Mim*mina

Tranquilla, e' appena cominciata. Come vedi. Piccoli blog crescono…

Rosico un po' perché pare che sabato a Firenze c'erano un sacco di bloggatori, e l'unico a non vederli, in mezzo al milione di persone, probabilmente sono stato io. La Pizia ha pure fotografato qul signore sul balcone, un ibrido tra il conte Ruspoli e Benito Mussolini che osservava impassibile il corteo che passando sul Lungarno applaudiva la sua vicina di casa che esponeva tronfante un lenzuolo bianco con su scritto "No alla guerra". E pensare che io ero rimasto mezz'ora lì sotto ad aspettarla. Proprio pochi metri prima di Sigfrido, il vecchio anarchico coi capelli lunghi bianchi e i pantaloni a righe sul tetto di un bar che, scrive Pizia, era come se lo avessero congelato a Woodstock e riscongelato quel giorno. Pino Scaccia (che invece ho incontrato la mattina nel media center) apre un dibattito su come i mass media di informazione hanno raccontato il social forum e pubblica stralci delle cronache dei tanti bloggatori che sabato erano al corteo (bloggatori, i quali forse non sono nè media nè informazione ma dicono lo stesso tante cose e bene). Blob of the Blogs mette in rete un primo montaggio di BlogAlForum. Fare un elenco completo è impresa ardua: saltate, linkate, girate, leggete e non ve ne pentirete. Come avrete capito a Firenze erano in molti. D'altronde se uno non va a vedere le cose difficilmente gli viente da scriverne in seguito.
Ludik

Caro Luca, almeno un merito me lo date? Ho seguito e mandato in onda al Tg1 della sera quel vecchio anarchico, Sigfrido. Sono stato l’unico “televisivo” ad averlo beccato. Lui diceva alla telecamera: “Lo so, registrate ma tanto non andra’ in onda”. Invece e’ andato: alla faccia della diffidenza.

Credo siamo arrivati a un tal punto nella discussione che si debba fermarsi un attimo a riflettere su quello che è stato detto, così poi potremo ricavarne delle conclusioni. Mi sembra che così facciamo un passo avanti e due indietro. Io posso anche essere d'accordo con "Laura che le dà ragione". Dice di voler sapere cosa è scaturito dal Social Forum, se no diventiamo come i tanti odiati giornalisti, parole parole parole. D'accordissimo!!! Ma, ripeto, quello che volevo sollevare con il mio primo intervento non andava contro il post-forum. Se il SFE non ha concluso niente (ne dubito) non è certo colpa dei giornalisti. Io mi riferivo al PRE-sfe. Vale a dire che per leggere su un quotidiano i temi affrontati a Firenze si è dovuto aspettare domenica 3 novembre, mentre dei possibili disordini - e tutti avete sentito quanto se ne è parlato - è stato scritto e detto da mesi! Capisco benissimo che per i mass-media la NOTIZIA era la guerriglia, ma mi è sembrato comunque un po' esagerata la copiosità con cui lo si è fatto. Ma anche se a Firenze non si fosse concluso niente, allora dobbiamo ritenere l'evento una cazzata? Sinceramente ritengo che tutte le conferenze siano state un ottimo mezzo per INFORMARSI: sulle guerre, sull'informazione stessa, sul terzo-quarto mondo, sull'economia, sul liberismo, sulla pace, su gli ogm. Ci sranno stati sicuramente tanti altri temi ma penso possano bastare. E credo anche in tv e sui giornali, oggi come oggi, spunti per simili discussioni non se ne trovino. E se qualcuno trova insignificante anche il corteo, allora gli rispondo dicendogli che la CGIL - e non solo - scende nelle piazze e sciopera da un anno contro l'articolo 18 senza ancora aver ottenuto nulla. Le chiedo, signor Scaccia, qual è stata per lei la NOTIZIA in quei giorni passati a Firenze? Se fossi stato al suo posto - con tutto il polverone alzato su possibili disordini - avrei detto all'Italia: "Non ci sono stati segnali di violenza( la NOTIZIA più importante che tutti attendevano), ma da Firenze, vedendo marciare unite 1 milione di persone, si evince che la gente si è rotta le palle di questo mondo!" (l'altra notizia, quella vera). Mi intenda però, non la sto attaccando, non so cosa lei abbia detto, non ho visto i suoi collegamenti. In ogni modo io sui giornali ancora non ho letto niente sulle conclusioni tratte dal SFE. Ma secondo lei, se davvero il SFE fosse stato inconcludente, nessun media l'avrebbe segnalato? Nessuno avrebbe detto: "questi cialtroni hanno bivaccato cinque giorni a Firenze e non hanno concluso niente..." E' una domanda la mia, lei è sicuramente più informato di me. In ogni modo io leggo anche la cronaca di Firenze su Repubblica e sul Corriere di Firenze, ma anche oggi si parla di questo... allora che dobbiamo fare, strangolare i giornalisti perchè le uniche notizie rimaste sul SFE sono queste? Io rimango sulla mia posizione: condanno il PRE-sfe e assolvo il POST-sfe.
Samuele Venturi

Credo che dopo tante discussioni un punto d’incontro l’abbiamo trovato. Siamo tutti d’accordo sul “pre”, cioe’ sulla cattiva informazione. Come siamo d’accordo sul grande significato da dare (l’ho gia’ detto nei giorni scorsi a chiare lettere) a una manifestazione cosi’ folta che dice no alla guerra. Ma chi ha sottovalutato il corteo? Sinceramente non l’ho letto da nessuna parte (sarebbe stato stupido).

Io nel corsivo di Scaccia ci vedo la solita spocchia del Giornalista Professionista e SUPERPROFESSIONALE che ti cita nel blog ti fa i complimenti ma che alla fine tira una bella linea e dice: ragazzi (sic!) ora torniamo nei ranghi i blog non sono il TG1. Sono meglio dico io. Discutere da quale pulpito poi venga la predica ci porterebbe lontani. Magari dopo.
Cesare
da Strelnik

L’unica linea che metto e’ fra chi ama parlare (come stiamo facendo) e chi neppure capisce di cosa si parla.

Lo ammetto: non credevo che Firenze passasse indenne al Social Forum. Ero convinto che una miccia sarebbe esplosa ad arte con conseguenze inimmaginabili. Le forze dell'ordine e qualcuno nella stanza dei bottoni avevano tutto l'interesse a trasformare Firenze in una polveriera. Invece non è stato così. Meglio così. Da repubblica delle banane quale siamo mi fa schifo la rincorsa a salire sul carro del vincitore, la gara vergognosa dell' "l'avevo detto io che sarebbe filato tutto liscio" e al legittimare l'opposizione di piazza. Intanto da domani qualcuno tornerà a farsi i Cirami suoi perchè un raduno di 450.000 persone senza disordini è destinato al dimenticatoio
Barsauro

Dopo Firenze, su Barsauro il barista chiedeva: "E adesso come la mettiamo?", paventando che il raduno senza disordini fosse destinato al dimenticatoio. Gli ho risposto che la mettiamo per iscritto. La scriviamo e la ripetiamo. La diffondiamo. Altro che dimenticatoio! "Bit bit tam tam", uno degli occhielli di UBW, può essere preso come incoraggiamento a propagare idee e informazioni attraverso la comunicazione telematica. Incuranti della scarsa copertura mediatica ufficiale, consapevoli del fatto che anche noi qui e ora disponiamo di mezzi di comunicazione e che alle volte l'agilità, la velocità e la proliferazione possono più della potenza dei mastodonti. Dunque anch'io nel mio piccolo desidero fornire un contributo fungendo da cassa di risonanza, o meglio da ripetitore telematico, alle parole di chi c'era. Lo faccio ringraziando Strelnik e il suo BlogAl Forum, ottimo punto di partenza per andare a esplorare i numerosi blog che riportano impressioni in presa diretta. Continuo menzionando la pagina di Pino Scaccia, uno dei giornalisti-giornalisti in mezzo a noi, che ospita in questi giorni un fecondo scambio di vedute a più voci. Voglio anche riferire le parole di una mia collega traduttrice, Maureen Young:
arrivando in centro con i miei figli ho capito subito che le cose sarebbero andate in modo tranquillo guardando le faccie distese dei (tanti) poliziotti! Non ho marciato dietro lo striscione degli statunitensi perche' non sono riuscita a trovarlo per la tanta tanta gente! Quanta!! Ma mai un attimo di paura per la folla perche' tutti erano cosi' rilassati, festosi, ben distribuiti lunga la via della marcia, eppure tanti, mai visto cosi' tanta gente in vita mia. 500.000, secondo la questura. (Il doppio, secondo gli organizzatori - in ogni caso, tanti!!) Bellissimo. Complimenti agli organizzatori, hanno fatto un lavoro straordinario, e comincio a pensare che anche la Fallaci abbia voluto fare la sua parte come avvocato del diavolo ;-))) Persino i turisti giapponesi hanno fatto la loro parte, comprando dai negozi di abbigliamento che non avevano ritenuto di dovere chiudere :-)) Vero che la citta' e' stata scomodata parecchio per qualche giorno, ma dalle strade deserte durante le conferenze, e poi dalla enorme quantita' di gente al corteo, diventava ovvio a chi sta in centro o a chi era di passaggio che si trattava di un evento sentito da moltissimi in tutta Europa, di tanta gente li' per parlare di problemi che premono a tutti, in modo concreto e senza litigare, nonostante i tanti punti di vista magari molto diversi. Un bellissimo risultato - meno male che c'era chi ha voluto avere fiducia - insieme ai tanti che hanno lavorato a lungo per preparare quest'evento. Questi forum potranno diventare "normali", si potra' lavorare meglio, potranno svilupparsi di piu', coinvolgere larghe fette della popolazione. Chissa'!! Del Forum non frega niente a Bush (che e' uscito dalle ultime elezioni piu' forte che mai), ma spero che rafforzera' la resistenza dell'Europa, e che quindi (piu') Americani alla fine cominceranno a chiedersi se certe posizioni non vadano riviste. Non si sa mai. Anch'io mi sento grata oggi verso migliaia di sconosciuti. Maureen
Verba manent