Friday, January 03, 2003


LETTERINE A BABBO NATALE
Caro Babbo Natale, sono stata una bimba molto buona quest'anno. L'unica cosa che ti chiedo è pace e amore per tutto il mondo. Con amore, Sara.
Cara Sara: I tuoi genitori fumano marihuana, vero? Babbo Natale
Caro Babbo Natale, sono tre anni che ti chiedo un camion dei pompieri. Per favore, quest'anno portami un camion dei pompieri. Grazie, Luigi.
Caro Luigi, mi fanno incazzare i frignoni, però devi scusarmi, per favore. Quando starai dormendo incendierò la tua casa. Così potrai avere tutti i camion dei pompieri che vuoi. Babbo Natale
Caro Babbo Natale, non so se lo puoi fare, ma quest'anno vorrei che facessi tornare di nuovo insieme i miei genitori, mi manca davvero tanto il mio papà. Con amore, Giovanni
Caro Giovanni, ma che mi stai chiedendo? Che rovini la relazione fra tuo papà e la sua segretaria? Ma se si sta divertendo come mai ha fatto con una donna! Meglio che ti regalo dei Lego. Babbo Natale
Caro Babbo Natale, voglio una bici, un Gamecube, un trenino, un cane, un pony e una chitarra elettrica. Con affetto, Tiburzio.
Caro "T I B U R Z I O",non vorresti nient'altro, bastardo scroccone?!? Quale infelice può mai chiamare suo figlio Tiburzio? In casa tua non frega un cazzo a nessuno di te, vero???? Babbo Natale
Caro Babbo Natale, ti ho lasciato dei biscotti e un bicchiere di latte sotto l'albero, e delle carote per le tue renne. Con amore, Susanna
Cara Susanna, il latte mi fa venire la diarrea, e le carote fanno sì che le renne mi scorreggino in faccia... Se davvero vuoi fare la leccaculo, lasciami una bottiglia di Chivas Regal, un sigaro cubano, e convinci tua madre a mettersi quel tanga che usa con il lattaio... Babbo Natale
Gianluca Andreoni Mail Jockey

ADDIO POLO NORD
Pianeta. Questo e' l'ultimo secolo con un Polo Nord ghiacciato. Secondo l'Ufficio Metereologico inglese, i ghiacciai artici sono infatti destinati a sparire entro il 2080. Il fenomeno e' causato principalmente dall'effetto serra, ormai per cosi' dire ufficializzato (secondo il Times) dal rifiuto americano di sottoscrivere l'accordo internazionale contro l'emissione di sostanze anti-ozono.
r.o. Tanto per abbaiare

Thursday, January 02, 2003


Aveva un cervello così piccolo che, quando due pensieri si incontravano, dovevano fare manovra.
Anonimo

NIGER: A 9 ANNI SPOSA UNO DI 50
Ha provocato rabbia e polemiche, in Niger, il matrimonio tra un uomo di cinquant'anni, e una bambina di appena nove. A protestare sono stati i tanti attivisti per i diritti civili presenti nel paese, oltre che gli stessi residenti di Niamey, capitale del Paese. Il matrimonio in tenera età è vietato dalla legge del Niger, che cerca progressivamente di estirpare le antiche tradizione islamiche sostituendole con standard più occidentali. Tanto che il ministero delle politiche sociali ha immediatamente preteso l'arresto dei genitori della piccola. Di fatto il padre della bimba e Moustapha Hima, il promesso sposo, sono stati convocati dalla polizia del Comissariato di Niamey, dove vivono. Interrogati, però, hanno risposto semplicemente che è stato un ordine di Dio. Di fatto, nel Paese, anche i vertici della gerarchia religiosa si sono mostrati contrari a questo tipo di matrimoni. Elhaj Ismael Ibrahim, presidente dell'Organizzazione islamica del Niger, ha invitato la popolazione (il 98 per cento della quale è di religione mussulmana) a evitare i matrimoni di bambine in tenera età. Un altro ministro ha promesso dure sanzioni per il padre della bambina e per il futuro sposo, a scopo dimostrativo -ha spiegato - per evitare che in futuro altri commettano atti che lui stesso ha definito osceni.

Storia drammatica, ma una morale positiva c'e': anche in quei Paesi qualcosa, per fortuna, sta cambiando.
GUARDATE CHE RAZZA DI AUGURI
Per il 2003 ti auguriamo di:
* fare tanto sesso (a meno che tu non sia il Papa)
* vincere alla lotteria (a meno che tu sia già miliardario)
* fare un bel viaggio in aereo (a meno che tu non sia un terrorista talebano)
* trovare un lavoro regolare (a meno che tu non sia un operaio della Fiat di Termini Imerese)
* divertirti un mondo (a meno che tu non sia Berlusconi)
* esultare per lo scudetto vinto dalla tua squadra del cuore (a meno che tu non sia juventino)
* imparare a fare a meno dell?auto e prendere più spesso i mezzi pubblici (a meno che tu non sia un kamikaze palestinese)
* incontrare la donna della tua vita (a meno che tu non ti sia sposato ieri)
incontrare l'uomo della tua vita (a meno che tu non sia una di quelle centinaia di donne che hanno lasciato, adducendo i più svariati motivi, qualcuno dei redattori di Bengodi Sity)
* riuscire a fuggire dalla quotidianità (a meno che tu non sia un boss mafioso incarcerato e con quattro ergastoli da scontare)
* portare il tuo paese alla ribalta mondiale per una splendida vittoria (a meno che tu non sia il Presidente americano Bush o quello israeliano Sharon)
* fare una scoperta scientifica straordinaria (a meno che tu non si uno di quegli scienziati che studiano le armi chimiche e batteriologiche)
* avere tante soddisfazioni sul lavoro (a meno che tu non sia uno dei poliziotti in servizio alla scuola Diaz nel luglio 2001)
Tequila Capitano

Wednesday, January 01, 2003

CHE BELLO: LA PRIMA NATA IN ITALIA E' DEL BANGLADESH
Una gara sul filo dei secondi (dicono le agenzie) quella del primo nato dell'anno che potrebbe essere Mahia, una bimba figlia di immigrati del Bangladesh nata dopo le 24 a Palermo. La piccola, che pesa 2 chili e 250 grammi ed e' nata con parto cesareo nell'ospedale Buccheri La Ferla, contende il primato a diversi altri bimbi. Tra questi Carmen, venuta alla luce anche lei allo scoccare della mezzanotte nell'ospedale di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria.

Tanti auguri Carmen, ma sinceramente tifiamo per quel batuffolo colorato. Minuto piu', minuto meno...Mahia e' la prova che l'Italia sta cambiando: anche pelle. E c'e' chi non se ne accorge.
E' MORTO GIORGIO GABER, UN POETA
Giorgio Gaber non era un pollo d'allevamento. Aveva scelto di non esserlo all'inizio. Quando il successo era già arrivato. Quando era già una faccia, quella sua bella faccia con il nasone enorme, da festival di Sanremo o da varietà anni Sessanta. Ma non era quello il successo che Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, classe 1939, meneghino doc, voleva davvero. Non voleva pailette e lustrini, insomma, ma il palcoscenico. Era il teatro quello che voleva. Per cantare come un attore. E per recitare come un cantante. Per raccontare l'Italia che vedeva, e attraverso l'Italia per raccontare sé stesso. E' morto a 63 anni, dopo una lunga malattia.
La Repubblica

Per l'allegria il pianeta nostro è poco attrezzato. Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri. In questo mondo non è difficile morire. Vivere, questo sì che è difficile.
(Vladimirovic Majakovskij)
IL CALENDARIO R-ESISTENTE
Ti mando, come promesso, il calendario r-esistente dedicandoti il mese di giugno. Spero che la mia opera ti piaccia più di quella della Corna o della Canalis...(Pfui! Pfui! Tette di gomma!!!)
Per vedere un vero calendario alternativo

"Libertà è la libertà di affermare che due più due fa quattro. Se questo è garantito, tutto il resto viene di conseguenza."
(G. Orwell, da "1984")

Ricorda che...ogni minuto che passa è l'occasione per rivoluzionare tutto..immediatamente.
Chiara
QUEL CHE RESTA DEL 2002
Gli eventi da dimenticare del 2002 sono, a mio modesto parere, l'invio degli ispettori delle Nazioni Unite in Medio-Oriente in preparazione del prossimo attacco americano e la prima clonazione umana. Entrambi questi eventi evidenziano la perdita di valore della persona umana. Nel primo caso continuao i soprusi da parte di una Nazione forte, quale è lìAmerica, contro popolazioni indebolite dalle continue guerre civili e da pestilenze varie dovute alla carenza di igiene e di una buona alimentazione. Di sicuro da questa imminente guerra a farne le spese saranno in prima fila i bambini che dovranno vivere in prima persona le barbarie della guerra, poi le persone comuni che non vivono nei "palazzi di vetro", centri decisionali oramai della vita e della morte dei privati cittadini. In merito alla clonazione, invece, direi che il romanzo futurista di Stefano Benny, di cui ora mi sfugge il titolo, si è avverato. L'individualismo rischia di essere distrutto dall'omologazione di massa. Tra non molto tutti saremo costretti a vestire allo stesso modo, a vedere gli stessi programmi televisivi, ad avere gli stessi orari di uscita e di entrata, a ragionare -soprattutto- allo stesso modo.
A questo punto è chiaro il personaggio negativo del passato 2002, per me, è Bush. Il presidente degli Stati Uniti, infatti, sempre secondo il mio modesto parere, è un nazionalista con smanie di super potenza. Vuole a tutti i costi calpestare la dignità dei Paesi poveri, i quali sono indebitati fino al collo guarda caso proprio con l'America. Il presidente, da buon americano, però attacca i deboli e non i suoi pari (Russia e Cina). Vorrei, poi, far notare una cosa: così come avvenna per la guerra del Vietnam anche in occasione della nuova guerra in Medio-Oriente i primi soladati americani a partire, a dover quindi spianare la strada alla intellinges americane (puro sangue), sono stati "americani" neri e asiatici. Il presidente vuole ripulire la sua Nazione dagli "americani non puri"? Dalla negatività, ora, possimao passare alla persona che si è meritata il mio elogio anche quest'anno: il Papa. Giovanni Paolo II, non sò come faccia, continua a lottare nonostante la vecchiaia si faccia sentire affinchè nel mondo vengano rispettati i diritti dei più deboli. Continua integerrimo ad invitare i "potenti della terra" ad iniziare trattative di pace. Lui, persona semplice, ha capito che solo con la pace e col dialogo si possono raggiungere intese per risolvere gran parte dei problemi mondiali.
Romilda Marzari

Porte chiuse di netto non esistono nella realtà cronologica. Così, se dell'imminente passaggio da un anno all'altro coglierò con piacere la pallida simbologia, mi riuscirebbe però difficile inscatolare nel contenitore palindromo che sta per concludersi un pezzo a sé stante del mio cammino individuale. Allo stesso modo, non mi è venuto spontaneo isolare un evento particolare associabile al nostro 2002, come chiedeva Pino Scaccia. O forse il fatto è che al momento mi sento un po' troppo ripiegato su questioni, vicende, incombenze personali e ho semplicemente voluto evitare di immortalare un raggomitolamento. Pudore? Zu?! Vabbe', se proprio vogliamo aggiungere un tassello alla tanto vituperata autoreferenzialità delle pagine aggiornate in rete, potremo sempre dare un'occhiata all'autoanalisi dei blog 02 a cura di Ludik, che mi ha fatto l'onore di pubblicare anche le mie considerazioni in merito, tratte dall'intervista che mi dedicò Blog Oltre.
Giulio_Zu Verba manent

Per chi l'avesse dimenticato, di là da Pino Scaccia, in mezzo a un mare magnum di argomenti sempre nuovi che a trattarli tutti c'è da rispondere: mi sparo adesso o aspetto dopodomani almeno so' pure mbriaco e nme ne accorgo da morì?... dicevo di là, InQuestoMondoDiSquali (e di BravaGente) ci sono le nostre riflessioni sull'ormai andato peffortuna 2002. Ho scelto quella di Laura Bogliolo di MondoInvisibileBrog. Nlo so perché. Non so a cosa si riferisca. Non so cosa diavolo le sia capitato. A fiuto sento odor di AmarezzAntica che ricorda la mia... La Terra gira Laura. E anche i corsi e i ricorsi storici e i percorsi astrali... io li conosco bene... E già vedo laggiù nel baratro sprofondar capocce attaccate a moncherini inutili.
E già vedo lassù il TUO cammino verso il Sole. Ch'è sempre solitario, come sempre accade a chi sa guardare più in alto, dove solo osano le aquile...
E miracolosaMente... appare qua sotto il tuo bellissimo Buon Natale. Per te non è mai tardi Laura, come vedi. Il buon PietroBrogOrtre della nostra CrazySfamigliaBrog ci'à pensato lui. E lo prendo come un bellissimo presentimento che qualcosa sta per cambiare in meglio, per questa pazza Sfamiglia dei brog. Credici Laura, perché io lo so già...Che presto, anche you shall overcame...SolidalMente ...
Bea Mariemarion
SEMPRE MEGLIO CHE CON SGARBI
Non mi lamento. Sfiorato Stromboli, ho passato stavolta un Capodanno in famiglia, normalissimo, tranquillo. Evento raro, dopo Capodanni passati in guerra o fra i disperati (che e’ lo stesso). L’anno scorso, lo sapete, stavo a Kabul. Ripensando che ho aperto il nuovo anno insieme a Sgarbi forse capisco adesso perche’ poi il 2002 non e’ andato cosi’ bene. Al di la’ delle battute, voglio riproporvi quello che ho scritto nel mio "Kabul, la citta' che non c'e'" Un po’ perche’ puo’ essere curioso per chi non conosce certe realta’ , un po' per farmi conoscere meglio dalla tribu' . E anche perche' questo e' il senso del Blog: comunicare, mettendo a disposizione di tutti le proprie esperienze. Ma soprattutto, per ricordarci che il Mondo non e’ solo il nostro mondo.

mercato stanza casa
L’ultima notte dell’anno per Kabul e’ una notte qualsiasi. Una notte di fantasmi, con il coprifuoco, poche luci, pochissime persone in giro per la citta’, se non quelle che devono garantire il primo punto del programma del premier Karzaj: la sicurezza. Di giorno la capitale dell’Afghanistan e’ ormai tornata un luogo vivo, pieno di colori e di fermenti, ma quando cala la luce riaffiorano pesanti rischi e paure. Del resto qui non e’ Capodanno. Per il mondo mussulmano, che e’ fermo al 1380, il passaggio avviene a marzo e coincide con l’egira, la fuga di Maometto. Festeggeranno dunque soltanto gli occidentali, nelle piccole e poche isole chiuse e protette delle proprie case e dei luoghi di lavoro. Noi italiani, sfidando il divieto di girare, saremo tutti in ambasciata, che da stamattina ha riaperto ufficialmente i battenti. Una cerimonia particolare, un po’ casereccia, con l’inno nazionale cantato, dai carabinieri del Tuscania, da Giorgi e da Sgarbi.
Poi ci siamo organizzati per stanotte. Noi porteremo cotechino e lenticchie. Risolto anche il problema del coprifuoco. La parola d’ordine costa trenta dollari. Neanche tanto. C’e’ una luna piena enorme, smisurata stanotte a Kabul.
La festa all’ambasciata e’ un po’ strana. Diciamo: eterogenea. C’e’ Sgarbi che monopolizza, poi Elkann che parla ancora dei bambini afghani, e poi l’incaricato d’affari Giorgi squisito padrone di casa, i para’ del Tuscania che pensano ai rischi, e poi noi giornalisti come sempre chiassosi. Cotechino, lenticchie e spumante. Sembra un Capodanno come tanti altri e invece per tornare a “casa” dobbiamo essere scortati. Quando arrivo in quella che ho fatto diventare la mia stanza mi precipito al telefono satellitare per chiamare la famiglia. Per me la mezzanotte e’ passata da un’ora, a Roma sono ancora le nove e mezza. E quest’idea, peraltro scontata, nei fatti, mi sconvolge: io sono gia’ abbondantemente nel 2002, i miei cari sono ancora a quello che per me e’ ormai l’anno scorso. In un mondo cosi’ arretrato rispetto a quello che noi consideriamo lo standard di civilta’ stavolta siamo avanti. Il computer segna ancora 2001. Sento in realta’ che non ho festeggiato niente, perche’ la mia testa e il cuore non hanno ancora brindato. Siccome non ho nessuna intenzione (ne’ la forza) di aspettare le tre e mezza , quando coincidera’ la festa italiana, di fatto per me quest’anno il Capodanno non esiste. Fatico ad addormentarmi.
IL PRIMO POST DEL 2003
Oggi, 1 gennaio
1) la prima gioia: niente traffico al ritorno dal centro di Roma e niente multa per aver pagato il parcheggio fino alle 22.58 (a pagamento fino alle 23)
2) la prima sfiga: si rompe il tacco
3) la prima paura: uno mi dice che se è da molto che non lo fai... si vede lontano tre chilometri. Ho deciso che indosserò il burka
4) il primo mistero: tre sms alquanto hot da numeri sconosciuti. Chiamo ma la tim dice ''non è abilitata a questa chiamata''
5) la prima chattata: Miller da Londra dice di aver passato la mezzanotte a casa. E' triste perche' il 2002 è finito
6) la prima sigaretta: su una terrazza di Roma a testa alta a vedere i fuochi d'artificio
7) la prima grezza: porto al cenone un primo piatto. C'è un ragazzo ebreo e pur sapendolo nella pietanza c'è il prosciutto. Me ne ero scordata
Apaches

PRIME PAROLE (LIBERE) DELL'ANNO
vero giornalista da trincea e non d'accatto, le prime righe del 2003. Solo due parole, per non ficcarsi nel banale e non uscirne più. Due parole, appunto. E perciò leggasi:
due (parola n° uno)
parole (parola n° due)
Per dirti tutto ciò che le prime libere due parole del 2003 avranno voglia di raccontarti. Due parole liberamente autogestite e autogestibili.
A te amico, con l'affetto dell'anno vecchio che brontolando si ficca tra i cuscini del suo letargo e i primi vagiti dell'anno nuovo che, lui ancora nlo sa, so' cazzi sua... O forse no? No, io non mi rassegno, io continuo a lottare. Anche con te, amico mio, se mi vorrai al tuo fianco.
Bea Mariemarion

E chi molla? Anzi.

FACCIAMO L'AMORE, NON LA GUERRA
I movimenti pacifisti di fine anni sessanta inneggiavano a "facciamo l’amore non la guerra" ed era la ribellione giovanile alla guerra in Vietnam. I tempi cambiano ma la repulsione alla guerra per fortuna resta. Parlare di pace o di amore non è ovviamente un atto vile e privo di coraggio nei confronti delle attività belliche bensì la capacità di difendere una filosofia di vita che va oltre le sue intenzioni finali. E’ la reale consapevolezza che tutto nasce da una sana mentalità di prevenzione le cui radici sono diverse da chi crede di risollevare la propria economia grazie all’industria pesante degli armamenti. Ecco perché preferisco emozionarmi di fronte ad una nostalgica foto di Bresson dove una coppia di innamorati, con la complicità discreta del loro fido a quattro zampe, si "armano" di appassionati sentimenti. Un modo, forse, ingenuo ma sincero per augurarsi che in questo nuovo anno amore e pace siano ancora i doni preferiti…
Kruger Mail Jockey